Autunno difficile per il Governo Draghi, anzi estate difficile. Infatti, mentre i nostri governanti erano in vacanza per le due settimane canoniche di metà agosto è esplosa la questione Afghanistan con l’occupazione di Kabul da parte dei talebani dopo venti anni di gestione delle forze occidentali.
E’ successo quello che non doveva succedere, gli americani si sono ritirati completamente da quella regione occupandosi dei loro problemi interni e gli europei hanno seguito a ruota la decisione. Le forze talebane hanno ripreso immediatamente il controllo della regione impossessandosi della capitale Kabul. Si apre, ora, un fronte molto complesso e difficile per gli europei e per l’Italia dal momento che gli equilibri geopolitici sono mutati e bisognerà vedere l’atteggiamento di Cina e Russia che non hanno condannato l’azione militare e, anzi, a differenza degli altri Paesi occidentali hanno mantenuto il loro personale nelle ambasciate.
Sul fronte interno poi il Governo si troverà ad affrontare diversi problemi a cominciare dalla campagna vaccinale anti Covid che, dopo avere preso un ottimo ritmo con circa 500.000 vaccinazioni al giorno, adesso è scesa di molto dal momento che chi voleva vaccinarsi lo ha fatto e gli altri dovranno trovare altre e più convincenti motivazioni. Ma intanto incombe l’inizio delle attività scolastiche e il Governo non può più permettersi altri periodi in Dad dopo i due anni disastrosi per gli studenti appena passati. Ricordiamoci sempre che dalle aule scolastiche passa la futura classe dirigente del Paese a livello culturale ed economico.
Proprio sull’economia si addensano nubi spesse, dal momento che sono quasi cento le aziende in crisi, con parecchie di queste che hanno già spedito o spediranno nelle prossime settimane le lettere di licenziamento perché già in crisi prima dell’avvento del Covid. In questo ambito la riforma degli ammortizzatori sociali è molto importante. Governo, imprese e sindacati avrebbero anche trovato un’intesa di massima salvaguardando anche subordinati e lavoratori a domicilio, nonché, ovviamente, gli autonomi. La cassa integrazione verrebbe estesa anche ad aziende fino a cinque dipendenti per una durata massima di 13 settimane e il massimale per tutte le categorie sarebbe di 1.199 euro lorde al mese. Il problema, come sempre, sono i fondi, per cui il tutto è stato rinviato alla legge di bilancio in attesa di vedere quante risorse ci saranno a disposizione.
Inoltre, prima della fine dell’anno bisognerà intervenire assolutamente in ambito previdenziale per scongiurare il famoso ‘scalone’ da 62 a 67 anni di età che si verrebbe a creare in una sola notte dal 31 dicembre all’1 gennaio 2022 al termine di quota 100.
Si spera molto nel “pieno” del turismo estivo da sempre serbatoio delle casse pubbliche per raddrizzare almeno in parte il disastroso 2020 che ha portato a un meno 8,9% del Pil, una perdita di circa 700.000 posti di lavoro, un rapporto deficit/Pil che ha raggiunto il 160% e un debito pubblico che continua a macinare record arrivando addirittura a 2.696 miliardi.
Le prospettive sembrano abbastanza incoraggianti: un rimbalzo del Pil intorno al 5% sembra possibile, in attesa dei risultati del terzo trimestre. Dopo che sono stati incassati i primi 24,9 miliardi di euro dall’Europa, s’inseriranno nella legge di bilancio le misure per lavoro, previdenza e, si spera, fisco che gli italiani aspettano da anni.