Sono 10.629 gli interventi di riqualificazione energetica effettuati in Friuli Venezia Giulia nel 2018, che corrispondono a 113 milioni di investimento. A dirlo è il rapporto annuale sulle detrazioni fiscali per l’efficienza energetica dell’Enea, che fotografa la situazione.
Secondo i dati del panorama nazionale, il 2018 è stato un anno che ha confermato una ripresa degli investimenti, non solo per la riqualificazione del patrimonio esistente, ma anche per le nuove costruzioni e le opere pubbliche. I dati sull’andamento dell’Ecobonus, anche in Fvg confermano il trend di crescita degli interventi di riqualificazione con 113, 4 milioni di euro di investimenti attivati, 38,6 GWh/anno di risparmi ottenuti e incrementi sostanziali nel mercato delle principali tecnologie di settore.
Tra gli interventi del 2018, 23.188 (il 48%) sono consistiti nella sostituzione di serramenti, il 15% nella installazione di una caldaia a condensazione e altrettanto in quella di schermature solari.
La maggior parte dei lavori ha riguardato edifici costruiti tra il 1946 e il 1980. Per riqualificare questo tipo di abitazioni i friulani hanno speso l’anno scorso 64 milioni di euro.
Per quanto riguarda l’investimento per abitante, la media della nostra regione è molto più alta di quella nazionale. La zona più attiva è la provincia di Trieste dove ogni residente l’anno scorso ha speso 115 euro, seguita, quasi a pari merito da Pordenone (96 euro ciascuno) e Udine (93 euro). Fanalino di coda Gorizia, che si attesta comunque su 58 euro pro capite, un valore pari alla media italiana.
Le detrazioni fiscali rappresentano una leva fondamentale per il risparmio energetico. Strumenti come l’Ecobonus, il Sismabonus, il Bonus casa e la cessione del credito fiscale aprono la strada degli incentivi anche a quella fascia di popolazione economicamente vulnerabile, circa un cittadino su dieci, che spesso vive in condomini periferici delle grandi città tutt’altro che efficienti dal punto di vista energetico.
Ma la situazione sta per cambiare in seguito alla conversione in legge del cosiddetto ‘Decreto crescita’, che costringe le aziende del “sistema casa” a praticare uno sconto immediato in fattura al cliente che chiede di usufruire immediatamente dei benefici per lavori dedicati al risparmio energetico (Ecobonus) e antisismici (Sismabonus), anziché usufruire di una detrazione fiscale dal 50 all’85% spalmata su 10 anni.
Uno studio di Confartigianato Fvg ha analizzato gli effetti sulle micro imprese del settore costruzioni nel nostro territorio. “Se gli interventi per efficienza energetica pesano per il 50% del fatturato aziendale lo studio evidenzia che l’azienda è messa fuori mercato in 4 anni dal nuovo sistema dell’Ecobonus – illustra il presidente Graziano Tilatti -. Il nostro ‘no’ deciso allo sconto sulle fatture per gli interventi relativi all’Ecobonus e al Sismabonus, si basa dunque sulla consapevolezza della profonda distorsione della concorrenza introdotta dalla norma, come evidenziato dall’Antitrust, a danno di un settore, quello delle costruzioni, che ha già pagato duramente gli anni della crisi – conclude Tilatti -. Confartigianato ha ribadito la propria posizione in una comunicazione all’Autorità garante della concorrenza e del mercato”.