Sospendere l’entrata in vigore del Sistri, il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti che entrerà in vigore il 1° ottobre prossimo, sia pure limitatamente ai rifiuti pericolosi. Lo chiede il presidente di Confapi Fvg Massimo Paniccia (nella foto) in una lettera diretta ai parlamentari della regione, affinché intervengano nei confronti del Governo.
In base a questa norma i soggetti da subito interessati saranno le imprese vettoriali che trasportano rifiuti pericolosi, nonché le imprese che eseguono operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di questa categoria di rifiuti, mentre i produttori iniziali lo saranno a decorrere dal 3 marzo 2014.
“La disposizione contenuta nel decreto legge – commenta Paniccia – è stata introdotta contro il parere di tutte le associazioni nazionali di categoria, per le note ragioni tecniche e operative che la rendono onerosa e, soprattutto, per la sua problematica applicazione. Vi spiccano la mancanza di tempo necessario alle imprese per l’adeguamento dei dispositivi telematici, il permanere di incongruenze con la disciplina sui rifiuti pericolosi, l’introduzione di una doppia amministrazione dei rifiuti trasportati (quella telematica per i rifiuti pericolosi e quella cartacea per i rifiuti diversi dai pericolosi), l’obbligo per i vettori di eseguire la procedura del Sistri per conto dei produttori iniziali, al momento esentati, l’esclusione dall’applicazione del sistema dei vettori esteri con la conseguente disparità di trattamento verso quelli italiani”.
Il Sistri, concepito nel 2009 dal Ministero dell’Ambiente, è stato istituito nel marzo 2011, ma non è entrato mai in vigore, proprio perché oggettivamente inapplicabile, e nell’agosto dello stesso anno è stato soppresso per legge. Nel successivo settembre, tuttavia, viene ripristinato, ma la sua entrata in vigore è stata più volte procrastinata. Nel marzo del 2013 si è inteso riattivarlo; ma, così com’è non funziona, e rischia di generare un blocco operativo nella gestione del sistema dei rifiuti, anche non pericolosi, poiché in molti casi le due tipologie coesistono.
Confapi non si dichiara aprioristicamente contraria a un sistema informatico di tracciabilità dei soli rifiuti pericolosi, a condizione, però, che funzioni in maniera rapida, semplice e senza aggravio di costi e burocrazia per le imprese coinvolte nella produzione, gestione e trasporto di questa tipologia di rifiuti.
Per tali motivi, secondo gli industriali, l’intero sistema va radicalmente ripensato e riprogettato, ferma restando la sua circoscrizione ai soli rifiuti pericolosi.
“Per queste ragioni – conclude Paniccia – Confapi Fvg ha chiesto a tutti i parlamentari del Friuli Venezia Giulia un urgente interessamento, affinché la norma contenuta nel decreto legge 101/2013 venga soppressa prima dell’improponibile scadenza del 1° ottobre 2013 e l’intera disciplina del Sistri venga riconsiderata, senza ricorrere alla decretazione d’urgenza e lasciando alle imprese il tempo necessario per adeguarsi e sperimentarla”.