“L’Amministrazione regionale segue da sempre con attenzione l’evolversi della situazione della Fiera di Pordenone, di Udine e Gorizia Fiere Spa e di Aries Trieste, e pur se la stessa Regione non è azionista, ha idee molto chiare sul piano del loro rilancio: occorre un’aggregazione delle diverse società fieristiche in un unico soggetto”. Lo ha ribadito l’assessore regionale alle Attività produttive del Friuli Venezia Giulia, Sergio Emidio Bini, rispondendo in Aula a un’interrogazione di una consigliera di opposizione.
“Permane la mia disponibilità – ha garantito Bini – a farmi ‘soggetto facilitatore’ delle intese che si dovrebbero intraprendere da parte dei soci di tali enti e invito il presidente della Commissione a convocare un’audizione con i vertici per cercare immediatamente una interlocuzione; la situazione che si è creata dopo la pandemia dovrebbe infatti veder accelerare il processo di aggregazione, così come sta avvenendo tra i principali enti fieristici italiani, ad esempio la nuova fusione in vista tra Ieg spa, cioè Rimini-Vicenza, e Bologna Fiere, che creerebbe un colosso di dimensioni maggiori della stessa Fiera di Milano”.
“I bilanci 2019 di Fiera Pordenone ed Udine Gorizia Fiere chiudono entrambi in modo negativo e l’anno 2020, come è possibile immaginare, risulta un anno particolarmente difficile: da ciò – ha concluso l’assessore – dovrebbe derivare un’ulteriore presa di coscienza dei soci di queste strutture che quanto auspicato dalla Regione è ormai ineludibile”.
“Sull’ente fieristico Udine e Gorizia Fiere spa non esiste né una guida né tantomeno un piano strategico per il rilancio. Sul versante regionale l’assessore Bini se ne lava le mani giustificandosi con il fatto che la Regione non ha quote. Dall’altra, il sindaco di Udine, Fontanini, che avrebbe pieno titolo per decidere, non decide un bel nulla, con l’assurda messa in vendita delle quote. Il risultato è che, a causa di una lunga agonia in cui si sta colpevolmente lasciando l’ente, si sta perdendo un asse strategico importante per il territorio e per il suo tessuto economico e produttivo”. A dirlo in una nota è la consigliera regionale del Pd, Mariagrazia Santoro che oggi in Aula ha presentato un’interrogazione per fare chiarezza sul futuro e sull’impiego delle risorse per gli investimenti Ente Udine e Gorizia Fiere spa.
“Con le dichiarazioni in Aula dell’assessore Bini – evidenzia la dem – è apparso chiaro che nella testa di Regione e Comune di Udine non esiste un futuro per la Fiera. Dei 9,5 milioni di euro di risorse a disposizione per realizzare opere infrastrutturali solo tre sono stati destinati ad alcuni interventi. Bini finge di non centrare nulla in tutta la vicenda, peccato che il direttore di PromoTurismoFvg, che egli stesso ha voluto alla guida del turismo regionale, sia anche amministratore unico di Udine e Gorizia Fiere spa e che gli uffici di PromoTurismoFvg si siano trasferiti nella sede di Martignacco dell’ente fieristico”.
“Queste non sono coincidenze – sottolinea la consigliera dem – ma il frutto dell’intervento dell’assessore regionale nelle dinamiche della Fiera. A questo si somma l’assurda posizione lassista di Fontanini che oltre a volersi sbarazzare delle quote azionarie, sta creando confusione con ipotesi di destinare gli spazi fieristici ad alcune scuole o a scopi sanitari”.