Secondo i risultati dell’Indagine trimestrale dell’Ufficio Studi di Confindustria Udine, nel trimestre ottobre-dicembre 2018, la produzione industriale ha registrato un aumento di appena lo 0,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Una variazione, quindi, molto più contenuta rispetto a quella rilevata nel primo semestre (+2,7%) e nel terzo trimestre (+1,8%).
“I dati relativi al quarto trimestre 2018 – commenta Anna Mareschi Danieli, presidente di Confindustria Udine – purtroppo confermano le attese: raffreddano l’andamento favorevole della prima parte dell’anno, rimarcando la presenza di una dinamica produttiva in decelerazione che è iniziata la scorsa estate. Un ulteriore fattore di preoccupazione è rappresentato dagli ordini, che segnano la terza variazione negativa consecutiva, toccando un calo tendenziale del 2,1% nel quarto trimestre. In diminuzione dello 0,4% anche le vendite complessive nel quarto trimestre 2018, rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, come conseguenza dell’andamento negativo sul mercato interno, ma fortunatamente ancora positivo sul mercato estero. Rimbalzano, viceversa, gli indici della produzione (+1,3%) e delle vendite (+2,1%) nel confronto tra il quarto trimestre e il terzo, su cui incide però la pausa estiva”.
La scomposizione del dato della produzione industriale nei settori merceologici caratteristici che compongono la struttura industriale provinciale, evidenzia che la ripresa dell’industria meccanica, cresciuta mediamente del +3,1% nel 2017 e del +2,6% nei primi nove mesi del 2018 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si è bruscamente interrotta segnando nel quarto trimestre un calo dello 0,7%. Prosegue la decelerazione dell’industria siderurgica che ha registrato nel quarto trimestre del 2018 un incremento del +1,2% contro il +2,2% dei primi nove mesi.
L’industria del legno e dei mobili, dopo l’inaspettata battuta di arresto del primo trimetre 2018 (-1,3%), il rimbalzo nel secondo (+2,6%, in linea con il valore medio annuo del 2017, +2,4%), il rallentamento nel terzo (+0,7%), ha definitivamente frenato nel quarto, segnando un calo dell’1%.
“Le previsioni degli operatori riguardo alla tendenza dell’indice della produzione per i prossimi mesi – afferma Mareschi Danieli – sono orientate alla stazionarietà del quadro congiunturale, come conseguenza anche della debolezza degli scambi mondiali (incertezza alimentata da vari fattori: trend protezionistico, tensioni Usa-Cina, incognite Brexit) e delle politiche interne (manovra non sufficiente a rilanciare in maniera robusta produttività, consumi e investimenti) con relativo calo dell’indice di fiducia delle imprese”.