L’industria manifatturiera anche in Friuli Venezia Giulia si evolve verso la nuova frontiera del 4.0 e le imprese hanno sempre più la necessità di coprire figure altamente specializzate. Solo nel comparto metalmeccanico sono circa 3.800 le imprese attive, con un totale di 56.000 addetti. Di questi, almeno il 10% dei nuovi ingressi dovranno avere le competenze fondamentali per garantire la competitività delle imprese regionali nel contesto globale.
“Il lavoro c’è”, assicura Gianpietro Benedetti, presidente del Mits Udine (Malignani Istituto Tecnico Superiore) e Ceo del Gruppo Danieli, “ma le imprese continuano ad avere scoperte molte posizioni necessarie per l’innovazione aziendale e la sfida competitiva, poiché mancano le competenze richieste. “Il Mits risponde pienamente alle esigenze del mercato e fornisce in meno di un biennio all’intera regione giovani tecnici superiori di alta professionalità che è possibile inserire immediatamente e positivamente nell’attività produttiva”.
“Tutti i percorsi formativi Mits, oggi, garantiscono la piena occupazione. In particolare il nuovo percorso di tecnico automazione, sistemi digitali e di controllo in reti di comunicazione andrà a soddisfare una richiesta del mercato totalmente scoperta”, continua Benedetti. “Nel biennio 2016 2018, il 98,2% dei diplomati (a luglio 2018) in Automazione e Sistemi Meccatronica hanno trovato occupazione nei settori di competenza del loro corso di studi. Tutti i percorsi formativi Mits, a oggi, garantiscono la piena occupazione – ha proseguito Benedetti – e sicuramente lo farà anche il nuovo percorso per tecnico Automazione, Sistemi digitali e di controllo e Reti di comunicazione”.
“Il sistema Paese e quello scolastico – ha concluso Benedetti – fanno fatica a evolversi. Oltre all’alta conoscenza, è importante la conoscenza del fare”.
A dare un quadro complessivo del settore della metalmeccanica è il presidente di Comet (il cluster di riferimento regionale per la gestione del sistema metalmeccanico), Sergio Barel, ceo di Brovedani Group spa: “Nella trasformazione in atto nel manifatturiero meccanico, almeno il 10 per cento dei nuovi addetti dovranno avere le competenze che vanno dalla meccatronica, alle automazioni, al controllo dei processi produttivi, alla gestione delle reti digitali e alla connessione macchine, alle nuove tecnologie di produzione come l’Additive Manufacturing: 5mila posti di lavoro che con loro trascinerebbero l’evoluzione del cluster nella vera Industria 4.0 e trainerebbero sicuramente l’evoluzione di tutto il settore metalmeccanico”.
Secondo Marco Ometto, EVP Digi&Met & R&D di Danieli Automation, “l’uso massivo di tecnologie digitali necessarie all’Industry 4.0, sta determinando un cambiamento epocale nel modo di concepire l’industria oggi. Sia che si tratti di nuovi e moderni siti produttivi concepiti appositamente per accoglierle, sia che si tratti di ristrutturazioni industriali necessarie a mantenere o ampliare quote di mercato, l’esigenza di competenze 4.0 nella progettazione, realizzazione e messa in servizio, diventa sempre più pressante. Il nuovo corso Tecnico superiore Automazione, Sistemi digitali di controllo e Reti di comunicazione è stato progettato con l’obiettivo di colmare in quantità e qualità il gap di tali competenze”.
La presidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli, ha suggerito l’ipotesi di equiparare, dal punto di vista legislativo, il sostegno agli Its a quello universitario. “Gli Its sono fondamentali per le imprese – ha ribadito Mareschi Danieli – e per Confindustria Udine sono una priorità”.
Paola Perabò, presidente del Danieli Educational Centre, ha sottolineato la necessità di crescita del settore Its: “In Italia ci sono 8/9mila diplomati all’anno, mentre in Germania sono 800mila. Servono, anche nella nostra regione, spazi fisici per far crescere le scuole”.