Accorparsi fa bene. Non ci sono criticità, bensì opportunità per unire e ampliare le proprie potenzialità. I territori omogenei di Trieste e Gorizia hanno trovato la capacità di dialogare tra imprese e di dialogare da imprese con la politica. Non ci sono state criticità, nel rispetto delle identità, mantenendo e salvaguardando posti di lavoro e creando percorsi di crescita per il raggiungimento di nuovi e stimolanti obiettivi. Fondamentale è la buona fede, il desiderio di lavorare per unire e non per dividere, creando regole di alternanza e rappresentatività ampie. E così è stato, diminuendo i costi e ampliando i servizi alle imprese.
Il rispetto della logica dell’economia non poteva non portare alla creazione della Camera di Commercio Venezia Giulia, quale sintesi di un sistema produttivo omogeneo che ha unito due territori per valorizzarne le specificità. Si è iniziato a lavorare volontariamente assieme tra gli Enti camerali di Trieste e Gorizia già nel 2014, per costituire ormai tre anni fa, il 28 ottobre 2016, la Camera che rappresenta le imprese di due territori geo-economicamente simili. Una scelta non imposta dall’alto, bensì il punto di arrivo di un percorso lungimirante deciso e votato all’unanimità dai Consigli dei due Enti già il 27 febbraio 2015.
Dal punto di vista del peso economico la Venezia Giulia rappresenta il 26,8 % delle imprese del Friuli Venezia Giulia, mentre su un PIL regionale nel 2016 pari a 33,207 miliardi di euro 10,6 miliardi (31,8%) sono stati prodotti nella Venezia Giulia. L’obiettivo, da subito, è stato quello di realizzare un progetto politico-economico con alla base la volontà di unire le istituzioni per unire due territori con caratteristiche omogenee. Da evidenziare, inoltre, che questo è stato uno dei primi esempi virtuosi di accorpamento di Enti pubblici nel Friuli Venezia Giulia, nato per scelta autonoma delle Categorie economiche e sociali di riferimento.
“La bontà di tale scelta – commenta il presidente camerale Antonio Paoletti – è stata più volte sostenuta dai sindaci delle due ex Province di Trieste e Gorizia, proprio per difendere la caratteristica unica in Italia della Venezia Giulia, legata prioritariamente alla posizione geografica e all’essere territorio di confine con tutte le peculiarità, criticità e opportunità che ne derivano. E proprio quello che era una volta un confine è ora una linea di unione che vede la Cciaa Vg in prima linea come capofila o partner di numerosi progetti Europei tra Italia e Slovenia”.
L’unicità ha portato alla nascita della Camera di Commercio quale primo tassello di un’azione economica per creare sistema all’interno di un’area vasta, che ha sempre dialogato ma che non si era mai appieno integrata economicamente. In un confronto continuo con le Istituzioni e le imprese si sta lavorando alla creazione di una rete complessa nei vari ambiti produttivi. Una definizione di servizi condivisi alle imprese non può prescindere dalla nascita di un Consorzio di Garanzia Fidi della Venezia Giulia per sostenere le imprese nelle loro attività e la cui costituzione è ormai questione di settimane.
La Camera, tra le altre cose, sta lavorando a una promozione turistica e delle produzioni agroalimentari di un territorio complesso e articolato, la cui sintesi ricomprende specificità che messe a sistema contribuiranno sì alla crescita della Venezia Giulia, ma soprattutto di tutta la regione.
Sul fronte della promozione agroalimentare va ricordata la consegna di qualche settimana fa alla Trattoria sociale di Prosecco della “casa del Prosecco”, struttura polifunzionale realizzata dall’Ente camerale in forza di un contributo della Regione Friuli Venezia Giulia e ora messa a disposizione delle realtà produttive dei Carso.
Mentre a Gorizia, proprio in vista della crescita turistica della città, tra i vari progetti sono stati stanziati dei fondi e incaricati dei professionisti per un progetto di fattibilità per il rilancio definitivo del Mercato coperto sulla linea di quanto avvenuto nelle principali capitali europee e non solo. L’obiettivo è quello di trasformarlo in una realtà di vendita e somministrazione di prodotti di qualità con un forte potere attrattivo, una sorte di Gusti di Frontiera gourmet che duri tutto l’anno. Una struttura unica, che potrebbe diventare attrattore turistico in una realtà che ha una potenzialità ampia e variegata in tale ambito. “Allo stato attuale i professionisti incaricati stanno predisponendo il piano di fattibilità che riguarderà non solo l’aspetto di rivisitazione edilizia e urbanistica, ma soprattutto la sostenibilità economica del progetto industriale. Entro metà novembre avremo i risultati che andremo ad analizzare compiutamente con il Comune di Gorizia”, prosegue Paoletti.
“Sempre sul fronte agroalimentare – conclude Paoletti – e in accordo con il Comune di Cormòns e i produttori dell’area, il “prodotto Collio” troverà definitivo completamento con la realizzazione del Centro di promozione del territorio del Collio che andrà a trasformare l’Enoteca di Cormòns diventando il luogo dove la promozione e l’accoglienza possono trovare concretezza nella presentazione anche delle eccellenze agroalimentari e vitivinicole, in stretto collegamento con la valida realtà dell’enoteca ivi presente. La Camera di Commercio sta bandendo la gara d’appalto per l’affidamento della progettazione dei lavori per la realizzazione del Centro di promozione”.