‘Assembramento’ online, questa mattina, per la presentazione delle domande per i contributi a fondo perduto che la Regione ha previsto per strutture ricettive turistiche, commerciali, artigianali e dei servizi alla persona danneggiate dal Coronavirus. Il sito regionale, all’avvio dell’accoglimento delle richieste, è andato subito in tilt a causa del gran numero di connessioni.
“Chi non è riuscito ancora a collegarsi al sito non deve temere di aver perso la possibilità di presentare domanda per ottenere il contributo. L’amministrazione regionale si scusa per il rallentamento subito dal sistema e ribadisce che, non essendo quello in vigore un click day, ci sarà tempo fino al 26 giugno per inoltrare la richiesta di ristoro”. A spiegare quanto accaduto nella mattinata di oggi è l’assessore regionale ai Sistemi informativi Sebastiano Callari, a seguito delle difficoltà di collegamento nella giornata di apertura allo sportello virtuale.
“Vogliamo tranquillizzare tutti – spiega l’esponente dell’esecutivo – perché c’è tempo fino alla mezzanotte del 26 giugno per inoltrare l’istanza alla Regione. La domanda può essere compilata in ogni momento della giornata; la procedura per ottenere le agevolazioni previste non funziona in base al “click day” e quindi ci sarà tempo fino alla scadenza del termine per inoltrare la richiesta alla Regione. Tutti quelli che avranno presentato la domanda e sono in possesso dei requisiti previsti dal bando, saranno ristorati indipendentemente dall’ordine cronologico in cui l’istanza è stata inviata”.
A chiarire quanto è “tecnicamente” accaduto è il presidente di Insiel Diego Antonini. “Questa mattina alle 8, quando si è aperto il bando – spiega Antonini – al sistema si sono loggate contemporaneamente più di 3 mila utenti. I nostri server non sono in grado di processare un così elevato numero di richieste di accesso nell’unità di tempo, ragion per cui il sistema ha rallentato la sua attività. Pochi minuti dopo l’attività ha ripreso a funzionare correttamente, seppur un po’ lentamente, a causa delle continue elevate richieste di accesso contemporanee. Alle 11 sono state inviate positivamente 3 mila domande e altrettante sono in fase di compilazione”.
“Dopo una prima fase caratterizzata da qualche rallentamento dovuto al collegamento simultaneo di un gran numero di utenti, il sito ha funzionato regolarmente. Sono 13 mila le domande processate dal sistema alle 18: nel primo giorno ci aspettavamo numeri importanti e siamo soddisfatti per come il sistema sta rispondendo”. Lo afferma l’assessore regionale alle Attività produttive Sergio Emidio Bini, in merito ai dati della prima giornata di avvio della finestra temporale che da oggi, e fino al 26 giugno, consente di inviare domande per i contributi sul bando a sostegno delle strutture ricettive turistiche, commerciali e artigianali e dei servizi alla persona.
“I flussi stanno procedendo regolarmente, a parte dei rallentamenti iniziali. Sono contento – aggiunge Bini – di poter registrare la soddisfazione dei richiedenti, che ripaga del grosso sforzo organizzativo che impegna la Direzione a dare risposte precise e puntuali a tutte le richieste tramite un servizio efficiente di call center”.
Nel ribadire che quello di oggi non è un “click day”, ma che ci sarà tempo per inoltrare le domande fino al 26 giugno per tutti coloro che hanno i requisiti previsti dal bando, Bini ha invitato “tutti i potenziali beneficiari ad approfittare dell’intero arco di tempo. Tutte le domande regolarmente processate – ha ribadito l’assessore – saranno coperte dal beneficio”.
Critiche dalle opposizioni
“Se la stessa Giunta scrive che i contributi verranno concessi sulla base dell’ordine cronologico in cui vengono presentate le domande, è inevitabile che si creino delle difficoltà tecniche”. Lo affermano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo e Mauro Capozzella, sui problemi tecnici all’apertura delle domande per il sostegno. “Una situazione inevitabile, considerato che dei problemi si sono registrati già in precedenza, quando a presentare le domande di contributo erano stati professionisti, commercianti e artigiani in tre giornate diverse – ricordano i consiglieri M5S -. Figuriamoci oggi che la platea di potenziali beneficiari è decisamente più ampia e si son trovati tutti in contemporanea sul portale”.
“Ma c’è anche il problema dei codici Ateco, che ha generato a sua volta confusione, in quanto in un primo momento la Regione stessa ha pubblicato un elenco, salvo poi modificarlo – sottolineano gli esponenti pentastellati -. Mi auguro che chi era presente nella prima versione, per poi rimanere escluso, venga incluso tra i beneficiari, altrimenti sarebbe un’inaccettabile presa in giro”.
“Non si tratta di fare polemiche, cavalcare malcontento o strumentalizzare, si tratta di voler essere ascoltati ogni tanto – concludono Sergo e Capozzella -. Avevamo sottolineato l’importanza di avere i codici Ateco per tempo, così come avevamo caldeggiato di scaglionare le domande in più giornate dedicate alle singole attività: siamo rimasti inascoltati, ma a pagarne le spese non siamo noi, che continuiamo il nostro lavoro responsabile e costruttivo quando si parla di attività produttive, ma le aziende che subiscono questi disagi”.
“È successo ciò che dicevamo da un mese: il clickday è inadeguato alle esigenze di imprese e cittadini, fatti passare nell’incubo di burocrazia e connessioni senza informazioni chiare. Se ci sono risorse per tutti e sottolineo per tutti, come sostiene tardivamente da ieri la Giunta Regionale, bastava dirlo chiaramente, informare correttamente e cambiare la modalità delle domande evitando ore di fretta, panico e disagio a coloro che dovevano presentarle. Siamo di fronte a un esempio di pessima gestione della comunicazione a cittadini e imprese. Peccato perché sono le prime risorse vere messe in campo dalla Regione”. Lo afferma il segretario regionale Pd Fvg Cristiano Shaurli.
“Il sito era già andato in blocco – ricorda il segretario – con il bando per i contributi sui serramenti qualche settimana fa. Si poteva fare tesoro politicamente più che tecnicamente di quell’esperienza per capire che il modello andava cambiato. Lo stesso assessore Callari stamattina ha riconosciuto in aula che l’errore è stato fare il clickday, perché va sempre a finire così. Speriamo – conclude Shaurli – abbia sentito anche l’assessore Bini”.