Picchetto, dalle 10 alle 12 di mercoledì 14 giugno, davanti alla Prefettura di Udine: a incrociare le braccia i lavoratori degli appalti della ristorazione scolastica e aziendale. Il presidio è stato organizzato dalle Federazioni regionali dei lavoratori del settore Commercio, turismo e servizi, sempre più preoccupati per le sorti di uno dei comparti più duramente colpiti dall’emergenza.
I rappresentanti di Filcams, Fisascat e Uiltucs si dicono sconfortati e amareggiati per le sorti di un ‘settore invisibile’, che in Fvg impegna circa un migliaio di lavoratori, prevalentemente donne. Come spiegato dai rappresentanti sindacali, rispettivamente Francesco Buonopane, Adriano Giacomazzi e Matteo Zorn, si tratta di persone impiegate nella preparazione dei pasti, con orari part time che difficilmente superano le 20 ore settimanali e per i quali generalmente è prevista la sospensione del contratto con la fine dell’anno scolastico.
“E’ un settore dove cassa integrazione ordinaria o straordinaria generalmente non esistono – spiegano Buonopane, Giacomazzi e Zorn – e che già soffre per l’anomalia dei tre mesi di sospensione senza alcun sostegno al reddito, pur trovandosi in una situazione di disoccupazione involontaria, con conseguente penalizzazione ai fini del diritto alla pensione, in violazione di sentenze della Corte Europea. Su questo tema, seppur incalzati, ancora nessuna risposta esaustiva è stata fornita dai Governi che, via via, si sono succeduti e dall’Inps, nonostante le cause legali vinte attraverso le Organizzazioni Sindacali“.
Per questi motivi, Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno chiamato a raccolta i lavoratori e le lavoratrici del servizio ristorazione. L’obiettivo è farsi sentire e chiedere una volta per tutte una riforma degli ammortizzatori, oltre a una proroga per almeno 27 settimane complessive di un sostegno al reddito con causale “Covid-19”. Infine, si chiede il mantenimento del servizio mensa con il riavvio dell’anno scolastico e l’accesso agli ammortizzatori sociali ordinari per i servizi di refezione aziendale senza condizionalità rispetto al committente privato.