Chiude in positivo il bilancio 2018 del Trieste Airport, approvato stamattina dall’assemblea alla presenza del Presidente Antonio Marano e del Direttore Generale Marco Consalvo, ha approvato oggi il bilancio 2018. Con l’occasione i vertici dello scalo regionale hanno anche presentato un aggiornamento sugli investimenti e i traffici che delineano sempre più quanto l’aeroporto sia diventato l’hub di riferimento e snodo cruciale per lo sviluppo della mobilità dell’intera regione. Grazie a una profonda ristrutturazione aziendale che in soli due anni ha risanato i conti e raggiunto un EBITDA margin superiore al 30%, oggi la Regione può contare su un’infrastruttura efficiente e interamente intermodale.
Nel quadriennio 2016-2019 sono stati investiti 40 milioni di euro – di cui 26 milioni autofinanziati- che sono stati impiegati per la realizzazione del Polo Intermodale (17 milioni) che ha collegato il terminal dell’aeroporto con la ferrovia, il potenziamento delle infrastrutture di volo e il miglioramento delle aree e dei servizi dell’aerostazione. Dal 15 al 30 giugno avranno luogo i lavori per la riqualificazione della pista di volo, per circa 10 milioni di euro, che renderà lo scalo ancora più competitivo e attraente per le compagnie aeree internazionali.
Per il prossimo quadriennio 2020-2023 sono programmati altri 30 milioni di euro di investimenti di cui 15 milioni destinati al potenziamento delle infrastrutture di volo, 11 milioni per ulteriori miglioramenti infrastrutturali e di servizi del terminale di altri edifici. Due milioni di euro saranno investiti in chiave “green” per l’installazione di sistemi di energia rinnovabile ed infine altri due milioni saranno destinati all’ulteriore potenziamento della viabilità di accesso all’infrastruttura e per la security aeroportuale. Tali investimenti verranno presentati ad ENAC, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, ed al Comitato per gli Utenti per le necessarie approvazioni. Per la procedura di cessione delle quote ad GF2i, invece, necessaria ancora attesa nei confronti dell’Antitrust cui seguirà il parere dell’assemblea ordinaria e straordinaria dei soci.
Nel 2018 il traffico passeggeri si è attestato 772mila passeggeri come nel 2017 nonostante la decisione della compagnia Ryanair di cancellare i collegamenti con Ciampino (Roma) e Trapani; di questi 708 mila sono passeggeri di voli linea e 58,8 mila hanno volato sui charter.
Da Trieste Airport sono partiti in totale 15.470 voli di cui 8245 di linea e 7225 di aviazione generale (aviazione d’affari). La linea cargo ha processato 423 tonnellate di merce in crescita del 36% rispetto al 2017.
Tra le nuove linee passeggeri del 2018, il volo bi-giornaliero su Francoforte operato da Lufthansa e i voli charter della Tui Fly dedicati al traffico crocieristico. Per l’estate del 2019 si segnalano le nuove rotte verso Colonia con Eurowings (dal 2 giugno con frequenza bisettimanale), i voli estivi di Alitalia verso la Sardegna (Olbia e Alghero) e i voli per le isole greche di Lefkada e Cefalonia operati da Adria Airways ed organizzati in collaborazione con l’agenzia Palma Viaggi.
Ottimi risultati anche per il trasporto su ferro e su gomma a testimonianza della strategicità del polo intermodale.
Da quando è stata aperta la stazione ferroviaria Trieste Airport (marzo 2019) i treni regionali hanno movimentato un totale di 195 mila passeggeri di cui il 20% (quasi 40mila persone) si poi recato direttamente in aerostazione per un volo sia in arrivo che in partenza.
Un andamento che, nei primi cinque mesi dell’anno 2019 è in deciso miglioramento. Il trend dei passeggeri che utilizzano la ferrovia per arrivare o partire dallo scalo di Ronchi è infatti in crescita del 30%, facendo registrare già 97mila passeggeri dal 1° gennaio 2019 a oggi.
A questi dati vanno aggiunti anche i passeggeri giornalieri delle sei Frecce veloci che dal 2018 transitano per la fermata Trieste Airport provenienti da Milano e Venezia, anche se dati attualmente in aggiornamento.
La piena intermodalità è stata ottenuta anche grazie agli accordi stretti con le primarie società di trasporto su gomma, sono infatti 3 le compagnie di autobus che oggi servono lo scalo regionale: APT Gorizia per il trasposto locale, Flixbus, Florentia Bus per trasporti transfrontalieri.
APT Gorizia, che nel 2018 registrato 94 mila passeggeri da/per l’aerostazione, opera sulle tratte locali regionali ed in particolare con la linea 51 che collega Udine e Trieste Airport via autostrada e Trieste città ogni mezz’ora.
Da settembre 2018 ad aprile 2019 Flixbus ha registrato 2116 passeggeri che hanno utilizzato la fermata autostazione del polo intermodale Trieste Airport. La compagnia è oggi attiva con 4 linee (Nizza-Fiume, Zagabria-Ginevra, Verona-Zagabria) e dal 6 maggio ha aperto la nuova tratta Trieste Airport-Napoli. Florentia Bus propone invece la linea internazionale Firenze-Sofia.
L’aeroporto continua ad investire sulle energie rinnovabili e sulla mobilità sostenibile, in questo contesto vanno ricordati gli accordi con EnelX che ha da poco terminato l’installazione di 8 colonnine per ricarica auto elettriche presso l’area parcheggio P8 cui si aggiungerà – nelle prossime settimane – anche una colonnina per il fast recharge, In corso di finalizzazione un ulteriore accordo con la primaria società slovena Petrol per l’installazione di ulteriori 2 stazioni di ricarica.
Infine, spazio anche alle biciclette con un parcheggio per i pendolari vicino alla fermata ferroviaria collegata con la pista ciclabile che corre attorno al polo intermodale. Pista che sarà potenziata grazie ad un progetto a cura del comune di Ronchi dei Legionari che prevede la realizzazione del collegamento ciclabile con la ciclovia FVG n.2 “Litoranea” che collegherà Trieste Airport direttamente con la località balneare di Grado.
Nel weekend, inoltre, FUC (Ferrovie Udine Cividale) propone un collegamento transfrontaliero Trieste-Villach per il trasporto biciclette via treno per coloro che vogliono raggiungere la ciclovia Alpe Adria partendo dall’aeroporto.
Sotto al profilo finanziario, la società che gestisce lo scalo regionale ha chiuso l’anno con un utile netto di 1,456 milioni di euro e EBITDA di 4,717 milioni di euro (in leggero calo rispetto ai 5,4 milioni di euro del 2017 per effetto anche dei costi di gara sostenuti per la privatizzazione). Rilevante è l’incremento del risultato dei ricavi non-aviation (servizi commerciali) che ha fatto segnare un +40% rispetto all’anno precedente raggiungendo i 4.7 milioni di euro.
Entro giugno, in attesa degli esiti della commissione Antitrust competente, è prevista la nomina della nuova compagine societaria, per effetto della gara pubblica che a fine gennaio 2019 ha visto l’assegnazione al fondo F2i che corrisponderà alla Regione Friuli Venezia Giulia 32.8 milioni di euro per il 55% delle quote societarie. Grazie a questa operazione il Trieste Airport è oggi inserito nel più grande network aeroportuale italiano ed è diventato un modello di sviluppo credibile ed efficace per gli scali regionali italiani.