Questa mattina in Prefettura a Trieste una delegazione coreana della Daewoo Shipbuilding & Marine Engineering (Dsme) ha chiesto ai sindacati di liberare i motori che sono fermi nello stabilimento Wartsila di San Dorligo, dopo l’annuncio della società finlandese di avviare il licenziamento di 450 operai.
Il tavolo si è concluso con una fumata nera, al punto che i sindacati hanno lasciato quasi subito l’incontro, al quale ha partecipato anche l’assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen.
Pur comprendendo le difficoltà e i problemi evidenziati dalla rappresentanza Dsme, l’esponente della Giunta Fedriga ha rimarcato due aspetti fondamentali di questa vicenda: in primis, che le istituzioni sono al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori per contrastare le decisioni, per molti versi inspiegabili – nelle modalità e nelle tempistiche – assunte da Wartsila; in secondo luogo, la gravità dell’assenza al tavolo dei vertici finlandesi, unico interlocutore e unico soggetto responsabile verso la società coreana.
Inaccettabile, secondo l’assessore, che qualsiasi tipo di responsabilità possa ricadere sulle istituzioni e sulle organizzazioni sindacali. Rosolen ha inoltre garantito che qualsiasi eventuale inadempienza verso tutte le imprese committenti (non solo Dsme) sarà tutelata dagli obblighi contrattuali in essere, cogliendo, infine, l’occasione per invitare la delegazione in visita a Trieste a supportare i lavoratori e le istituzioni italiane affinché questa produzione d’eccellenza possa proseguire e le navi coreane possano continuare a essere equipaggiate con i motori triestini.
Dal canto suo, la rappresentanza Dsme ha espresso apprezzamento per la qualità dei motori costruiti a Trieste, mettendo in evidenza l’eccellenza del sito produttivo di San Dorligo e delle sue maestranze.
Le segreterie provinciali di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uil Uilm che, come detto, hanno lasciato l’incontro, domani – venerdì 19 agosto, alle 11 nella Sala Santi (via Pondares, 8, sede Cgil Trieste) – hanno indetto una conferenza stampa per annunciare le nuove azioni sindacali che saranno intraprese per tutelare le lavoratrici e i lavoratori dello stabilimento Wartsila di Trieste.