Lo scorso anno aveva messo in allarme gli amanti del verde di tutto l’Isontino, e, in ginocchio, molti giardinieri. Oggi di lei si parla meno, ma il pericolo non è scampato. Anzi. Gli addetti ai lavori continuano a tenere d’occhio l’evoluzione della diffusione sul territorio della Piralide del Bosso, temibile parassita di origine asiatica che, dallo scorso anno, è stato segnalato anche nel nord Italia, in Friuli Venezia Giulia e in particolar modo nella provincia di Gorizia. Si tratta di un fitofago del Bosso, le cui larve, nutrendosi, causano gravissimi danni a una pianta tanto comune e diffusa un po’ in tutti i classici giardini ‘all’italiana’, quanto pregiata e lenta nella crescita. Nel giro anche solo di pochi giorni o di qualche settimana, una pianta sana può ridursi a un cespuglio rinsecchito. Ecco perché chi possiede siepi di Bosso in giardino, o ancor di più le amministrazioni pubbliche che curano gli spazi verdi nei paesi e nelle città, sono alle prese con un grosso grattacapo.
Colpiti i parchi
“La presenza della Piralide purtroppo è ormai cosa affermata nel nostro territorio – dice l’assessore comunale all’Ambiente di Gorizia, Francesco Del Sordi -, ed è per questo che è un bene sensibilizzare la cittadinanza e ricordare quali sono le modalità di intervento. E’ importante riuscire a prevenire e circoscrivere la diffusione del parassita, che altrimenti di giardino in giardino e di pianta in pianta potrebbe infestare l’intero Isontino”. A Gorizia il Comune ha già effettuato anche quest’anno sui suoi parchi il trattamento con il ‘Bacillus Thuringiensis’, unica sostanza in grado di contrastare la Piralide, e gli effetti positivi nel capoluogo isontino si sono visti. Ma non va abbassata la guardia. “Per il momento danni particolari a Gorizia non ne abbiamo – dice ancora Del Sordi -, ma fuori città e specie nella Sinistra Isonzo ho visto parchi e giardini molto colpiti. Tutti dobbiamo prestare un pizzico di attenzione supplementare in questi periodi: curare il prima e meglio possibile i Bossi dei nostri giardini, se malati, e segnalare a chi di dovere piante colpite nelle aree pubbliche, per evitare la diffusione della Piralide e perdite gravi per il verde del nostro territorio”.