Come si temeva il bostrico, il minaccioso parassita degli alberi, è arrivato e sta attaccando i boschi della Carnia. Il costante lavoro di monitoraggio di Ersa e Direzione centrale risorse agricole, forestali e ittiche della Regione stima che attualmente siano stati infestati 8.000 metri cubi di piante, soprattutto abete rosso, su una superficie di qualche migliaio di ettari, distribuiti in maniera puntiforme in tutta la zona montana, con particolare gravità nella valle del But per le sue caratteristiche morfologiche. La conta precisa la si potrà avere a fine novembre e potrebbe portare anche al raddoppio del volume.
Si tratta comunque di numeri ancora limitati rispetto al legname schiantato da Vaia nel 2018, pari a 780mila metri cubi (di cui la metà al momento è stata rimossa), e alla superficie boscata regionale, pari a 320mila ettari, ma il livello di attenzione rimane alto. “Servono interventi preventivi massivi – spiega Rinaldo Comino del Servizio Foreste della Regione nell’intervista pubblicata sul settimanale Il Friuli in edicola – è fondamentale, quindi, il ruolo dei privati e se i proprietari non hanno la possibilità possono delegare ai Comuni, ai consorzi e alle imprese forestali. Noi come Regione stiamo mettendo a disposizione strumenti e fondi per intervenire”.
Investimenti che si rivolgono anche alla viabilità forestale che mai come in questo momento risulta un elemento strategico. Infatti, molte zone boschive attaccate o attaccabili dal bostrico rimangono irraggiungibili.