Venerdì 19 marzo, alle ore 11 in Piazza della Vittoria, Fridays For Future Gorizia torna a far sentire la propria voce per un Recovery Fund che pensi al futuro.
“Finora i pacchetti di stimolo italiani sono stati pessimi dal punto di vista climatico – spiegano in una nota i Fridays Gorizia -: secondo gli ultimi studi sono stati i peggiori in Europa, e tra i peggiori del G20. Fridays For Future ha stilato sette punti all’interno della campagna “Non Fossilizziamoci”, insieme a scienziati ed esperti, che il governo deve includere. “Fateci decidere sul nostro futuro!” dicono a gran voce gli attivisti.
Già ad aprile 2020 è stata pubblicata la campagna “Ritorno al Futuro”, pensata per risolvere due crisi, ossia sanitaria e climatica, con una soluzione. Scritta anche essa con scienziati ed esperti da tutta Italia, e composta da sette punti più un allegato tecnico, che se attuati permetterebbero una ripresa vera e propria”.
“Nel mezzo delle crisi sanitaria – prosegue la nota -, sociopolitica ed economica che il mondo continua ad affrontare all’inizio dell’anno nuovo, i nostri governi stanno continuando a non mettere in pratica le azioni necessarie a contrastare la crisi climatica, e la salute, l’istruzione, sono lasciate da parte per i profitti di pochi.
La nostra generazione viene sacrificata, e tradita. Ciò di cui si ha bisogno ora non sono vuote promesse lontane nel futuro, ma obiettivi di riduzione di CO2 annuali vincolanti e tagli immediati delle emissioni in tutti i settori della nostra economia”.
“Quando la tua casa è in fiamme, non aspetti 10, 20 anni prima di chiamare i vigili del fuoco: agisci subito” questo è lo slogan dei Fridays.
“L’Italia non sta rispettando l’accordo di Parigi sul clima, si sta arrendendo alla catastrofe senza davvero provare ad evitarla – aggiungono i Fridays -. I fondi del Next Generation Eu assegnati alla transizione ecologica sono del tutto insufficienti, rischiano di finire alle aziende più inquinanti come Eni e Snam e di finanziare progetti verdi solo a parole. In gioco c’è non solo il futuro, ma anche la salvaguardia dei sistemi di supporto vitale di milioni di persone oggi, e delle prossime generazioni”.
“Non staremo a guardare mentre ci viene negato tutto questo.” promettono gli attivisti.