I prati stabili sono una delle meraviglie che la campagna friulana regala agli amanti della natura. Ricchissimi di biodiversità, fino a qualche decina di anni fa erano un elemento piuttosto comune del paesaggio della pianura friulana.
Formatisi con un lento processo naturale durato decine o centinaia di anni, mantenuto grazie anche all’azione di sfalcio operata dall’uomo, ospitano tutt’oggi innumerevoli specie vegetali, alcune rare come le orchidee e sono fondamentali per la sopravvivenza di molti animali e insetti. Tra questi le preziosissime e sempre più minacciate api, ma anche bombi e farfalle.
Le mutate condizioni economiche della regione hanno portato ad una loro progressiva scomparsa, sia legata all’abbandono della fienagione e al conseguente incespugliamento, sia alla diffusione delle monocolture agricole e all’urbanizzazione.
I prati stabili sono quindi formazioni erbacee, costituite da un numero elevato di specie vegetali spontanee, che non hanno mai subito il dissodamento e vengono mantenute solo con operazioni di sfalcio ed eventuale concimazione.
La Regione, con la Legge 9/2005, è stata la prima in Italia a riconoscere l’importanza dei prati stabili naturali di pianura, tutelandoli sia offrendo ai proprietari contributi annuali allo sfalcio, sia vietando alcune attività che potrebbero comprometterne irreversibilmente la stessa sopravvivenza.
Sul sito della Regione esiste anche un inventario dei prati stabili naturali liberamente consultabile dai cittadini.