Mentre si discute se sia meglio una collaborazione fra Collio e Brda o se si debba arrivare ad una fusione delle denominazioni, la settimana prossima, alla terza edizione di Spumantitalia, a Garda (Verona), ci sarà un confronto tra vini spumanti a base di Ribolla gialla italiana e di Rebula slovena.
Il tema della masterclass dal titolo “Fenomeno Ribolla Gialla… parliamone e scopriamone le qualità”, in calendario venerdì 2 luglio, alle 11, a palazzo Pincini Carlotti, parte dalle considerazioni di Andrea Zanfi, ideatore della manifestazione, autore fra l’altro di “Andando verso est. Diario di vendemmie in Friuli”, secondo il quale “la conosciamo ferma e ci racconta il Friuli Venezia Giulia, ma come sta andando il suo percorso nel mondo della spumantistica? Tra sperimentazioni e innovazione, scopriamo dei vini complessi ma anche di grande beva e personalità”.
A condurre la masterclass sarà il giornalista e storico del vino Stefano Cosma, componente del comitato tecnico di Spumantitalia dal 2019, affiancato da Lorenzo Colombo, sommelier lombardo e collaboratore di riviste e guide nazionali.
In degustazione ci saranno la Ribolla Gialla Spumante Brut Millesimé 2017 di Collavini (Corno di Rosazzo), la prima azienda friulana ad aver capito la potenzialità di questa uva, creando il “metodo Collavini”; la Ribolla Brut della Cantina Produttori Cormòns, spumante rappresentantivo dell’azienda in cui hanno investito sia i soci, piantando nuovi vigneti, sia la Cantina investendo in autoclavi; la Ribolla Gialla metodo classico di Albino Armani; nonché la Ribolla gialla Spumante Brut Mister Bio Wine (Latisana).
Da parte slovena la Peneča Rebula di Klet Brda (Dobrovo) – un’altra cooperativa – che iniziò a spumantizzare questa varietà quando direttore era Miro Simcic (dal 1951 al 1982), il cui figlio Igor e il nipote Simon producono il Medot Brut Millésime 2012, che sarà anche in assaggio.
A fare da trait d’union il Rebolium Sinefinis: un metodo classico delle colline della Goriška Brda ottenuto da uve di Ribolla gialla italiana dell’azienda Gradis’ciutta (San Floriano del Collio) e da Rebula dell’azienda Ferdinand (Kojsko), noto per essere un vino senza confini.
“La Ribolla è forse la varietà più antica di tutta la nostra regione – anticipa Cosma -, che trova nella ponca delle colline il suo habitat migliore, spumantizzata già a metà ‘800, ma poi caduta in secondo piano, tanto da non essere stata inserita nel primo disciplinare del Collio Doc. Da una ventina d’anni è tornata in auge, diventando oggetto di studi, varietà valorizzata dai vignaioli di Oslavia (Gorizia) e oggetto di possibili tentativi di tutela transfrontaliera. Nel 2017 ha raggiunto la vetta della crescita esponenziale di vendite superando sia il Valpolicella che il Chianti, tanto per citare due vini italiani”.
È un fenomeno: un evento, un oggetto che merita considerazione, fuori dal comune, che desta meraviglia. È solo apparente e dal nome Ribolla si passa facilmente alle bollicine? o è il momento di un processo che va studiato? Perciò la masterclass di venerdì sarà occasione di approfondimenti storici ed ampelografici, di degustazione di spumanti fatti con metodi diversi – quello classico (Champenoise) e quello italiano (Martinotti o Charmat) e il metodo Collavini, che li unisce – con uve di Ribolla raccolte nelle colline dei Colli Orientali, del Collio (il Flysch di Cormons) e del Brda, ma anche della pianura Isontina e della laguna di Marano, fino al Friuli occidentale, nei Magredi, ai piedi delle Alpi Carniche. Sempre venerdì, alle 16.30, Stefano Cosma condurrà una masterclass sul Prosecco Doc rosè assieme a Sissi Baratella.