L’assemblea del Consorzio di tutela del Prosecco Doc ha deciso di mettere da parte il 16% della sua produzione di 180 quintali per ettaro del 2019 e del 2020. La scelta è stata adotta al fine di affrontare un’eventuale perdita in caso di problemi politici-economici che potrebbero sorgere con l’ipotetica uscita del Regno Unito dall’Unione Europea o con l’ipotizzabile inserimento dei dazi statunitensi.
Ricordiamo che Usa, Gran Bretagna e Irlanda del Nord costituiscono i principali mercati del vino bianco di origine controllata prodotto in Veneto e Friuli Venezia Giulia. Il presidente del Consorzio, Stefano Zanette, chiederà nelle prossime ore a Fedriga e Zaia “l’attivazione del provvedimento di stoccaggio, fino al 31 dicembre 2020” di produzioni idonee alla rivendicazione della Doc provenienti dalla vendemmia 2019 che eccedano i 150 quintali per ettaro (o i 90 per vigneti al secondo ciclo vegetativo).
La decisione di conservare la merce stoccata o di renderla disponibile per far fronte ad un incremento produttivo dovrà essere presa entro il 31 dicembre. Il Consorzio, inoltre, sta lavorando ad una prossima proposta secondo la quale non si potrà immettere sul mercato la produzione della vendemmia prima del 1 gennaio successivo.