Con qualche settimana di ritardo rispetto alle ultime annate, ma più in linea con la stagionalità rituale, martedì 27 agosto è iniziata la raccolta delle uve presso la storica Cantina Rauscedo. Una vendemmia all’insegna della modernità e dell’innovazione, dove la raccolta meccanica, sta rivoluzionando la tradizione dei vendemmiatori.
La modernità dei vigneti piantati negli ultimi anni, grazie a pali flessibili, permettono ai tanti soci di poter meccanizzare al 100% la raccolta delle uve. E non è un male – fanno sapere dalla Cantina – in quanto i vantaggi sono molteplici, uno su tutti la riduzione del tempo che intercorre dalla raccolta al conferimento delle uve che impedisce così il riscaldamento dell’uva sul carro e l’innesco di ossidazioni che potrebbero compromettere il patrimonio organolettico, in particolare sulle varietà a bacca bianca.
La raccolta meccanica – proseguono dalla Cantina – si è perfezionata nel tempo grazie ai progressi fatti nelle vendemmiatrici che permettono di conferire acini interi, completamente staccati dal raspo (che resta in vigneto) perfettamente interi e ben identificabili, privi di foglie e qualsiasi altra impurità.
Gli enologi e gli agronomi della Cantina tracciano il bilancio della stagione vegetativa che è stata contraddistinta da temperature alte, al di sopra della media e marcata siccità; grazie all’irrigazione però è stato possibile dare le giuste quantità di acqua alle piante e quindi gestire in maniera equilibrata dal punto di vista fisiologico la fase vegetativa dei tanti vigneti. La sfida di questa vendemmia sarà sicuramente sulle varietà aromatiche, ovvero riuscire a preservare il patrimonio fruttato e floreale che arriva dalle uve; l’obiettivo è quello di regalare freschezza, equilibrio e longevità ai bianchi aromatici in particolare Traminer e Sauvignon, per i quali la Cantina ha selezionato le zone di produzione migliori.
Si prevede, quindi, se le condizioni meteo resteranno ottimali, un mese di settembre dedicato alla raccolta in primis della varietà a bacca bianca destinate alla produzione di vini che diventeranno spumanti, per continuare poi, a seconda dell’andamento della maturazione con il Pinot grigio, la Glera atta a Prosecco per concludere con le varietà a bacca rossa che chiuderanno le operazioni di raccolta. Le prospettive sono buone, dal punto di vista qualitativo le uve si presentano sane e con un ideale rapporto tra zuccheri ed acidi all’interno della bacca.
La vendemmia 2019 è la prima dell’epoca del nuovo presidente Antonio Zuliani, il quale augura “a tutti i soci e al personale della Cantina una buona vendemmia, che è il momento per fare il bilancio del lavoro di un anno. Per me che sono un esterno al mondo agricolo, sentire la cantina già inebriata dei profumi della vendemmia è un emozione, e sono orgoglioso del lavoro che stiamo facendo, sicuro che siamo sulla buona strada per ottenere dei prodotti in bottiglia che rappresenteranno al meglio l’enologia del Friuli” conclude Zuliani.