Anche quest’anno è salato il conto che dovrà pagare il mondo della ristorazione delle spiagge durante le festività pasquali a causa del nuovo lockdown.
Su un campione di 70 ristoranti e agriturismi (lago.com) che avrebbero dovuto riaprire, si calcolano perdite da 1,2 a 1,5 milioni di euro; il 30-40% inciderà sul consumo del vino e per le cantine del Fvg si calcolano perdite per 700mila euro.
Una situazione che avrà ripercussioni pesanti anche sull’occupazione perché 200-250 persone che in queste occasioni venivano assunte dai locali, non saranno chiamate. Nei giorni scorsi il coordinatore nazionale del G20 Spiagge Pasqualino Codognotto aveva inviato una lettera ai Presidenti della Repubblica, Sergio Mattarella, e del Consiglio, Mario Draghi, per chiedere, oltre alla riapertura del turismo balneare, il sostegno a tutti gli operatori turistici della montagna.
Per Codognotto “in questo momento è fondamentale tutelare le nostre imprese e i lavoratori messi a durissima prova da un anno caratterizzato dal Covid. Ma è altrettanto importante salvaguardare la salute vista la situazione di emergenza che stiamo vivendo”.
“La salute è la priorità e va salvaguardata, ma l’economia è fondamentale”, commenta Valerio Nadal, presidente di Agrifondo Veneto-Fvg (oltre 20mila imprese associate). “Vogliamo chiarezza sul futuro e saperne di più sulle riaperture. Il turismo legato al mare per noi è vitale. Siamo pronti a rispettare le regole e le distanze, ma ci servono certezze. Rappresento il mondo del vino e nel 2020 per certe aziende è stato un anno da dimenticare”.
Nel dibattito interviene anche Manlio della Frattina produttore di Pravisdomini che lavora molto con le attività di Lignano e Grado. “La situazione per il mondo del vino è difficilissima. Un altro anno come il 2020 e con il turismo più che dimezzato per noi sarà una catastrofe”.