Dopo l’ok alla riapertura degli impianti da sci, dal Comitato tecnico scientifico arriva un altro importante segnale di ripartenza. Gli esperti, infatti, hanno espresso parere favorevole all’apertura serale dei ristoranti in zona gialla entro le 22, mentre per le regioni in zona arancione sarà possibile accogliere la clientela a pranzo.
Il Cts si è espresso in seguito alle richieste arrivate, tramite il Mise, dalle associazioni di categoria di Confcommercio e Confesercenti, dando ulteriori indicazioni in merito ai protocolli di sicurezza da adottare, tenendo conto sempre della distanza minima di un metro tra commensali, di evitare assembramenti (specie al bancone dei bar) e di non utilizzare il servizio a buffet; resta l’obbligo di indicare il numero massimo di capienza del locale e di tavolate ‘ridotte’.
La decisione, ora, spetta al Governo, ricordando le prossime scadenze. Il 15 febbraio, infatti, scade il decreto che vieta lo spostamento tra regioni, mentre l’attuale Dpcm è in vigore fino al 5 marzo.
“Il via libera concesso dal Cts rappresenta un’importante novità”, ha commentato Marco Zoratti, vice presidente di Confesercenti Fvg. “Un risultato possibile dopo l’incontro del 18 gennaio con il Ministro Stefano Patuanelli e la Sottosegretaria Alessia Morani, in occasione del quale si era aperto un articolato e serrato confronto tra le principali sigle sindacali del mondo della ristorazione – Fipe-Confcommercio e Fiepet-Confesercenti -, il Ministero dello Sviluppo economico e i vertici del Comitato Tecnico Scientifico”.
“Era indispensabile dare un segnale positivo alle attività che così tanto hanno sofferto in questo ultimo anno. Un modo per consentire l’inizio della ripresa economica che tutti auspichiamo”. Ora le valutazioni del Cts dovranno essere recepite al più presto con un provvedimento legislativo: “Comprendiamo perfettamente la delicatezza del momento – ha precisato Zoratti -, ma visto il protrarsi della situazione, riteniamo non si possa più rimandare un cambio di rotta. Concedere alle attività qualche ora in più di lavoro, pur sempre nel rigoroso e imprescindibile rispetto delle regole, aiuterebbe la categoria a rialzarsi”.
“Pertanto – ha concluso – chiediamo al presidente Fedriga, all’Assessore Emidio Bini e a tutta la Giunta, di sostenere la categoria unendosi alla richiesta della Lombardia, che in queste ore ha inviato una lettera formale al Governo domandando che pubblici esercizi, bar, ristoranti, e attività assimilabili, al momento costrette a chiudere le serrande alle 18 (in zona gialla), possano continuare a lavorare fino alle 22”, una decisione in linea con la più recente posizione del Cts.
“Pieno sostegno anche a livello locale all’iniziativa assunta dal capogruppo al Senato di Fratelli d’Italia, Luca Ciriani, per l’immediata riapertura serale dei ristoranti fino alle 22 nelle zone gialle, e nelle zone arancioni di far riaprire durante le ore diurne coloro che hanno spazi con tavoli”. Così si esprimono in una nota i consiglieri regionali di FdI, Claudio Giacomelli, Alessandro Basso e Leonardo Barberio, in merito all’iniziativa assunta a livello nazionale dal senatore pordenonese.
“Il tutto – precisano Giacomelli, Basso e Barberio – chiaramente nel pieno rigoroso rispetto e applicazione delle misure di sicurezza sanitaria. Il nostro partito è stato sempre vicino alle categorie e ai ristoratori e in questi mesi, attraverso una serie di iniziative nazionali e locali, ha raccolto le loro legittime richieste. Dopo un anno di chiusure imposte dall’epidemia e di mancate promesse di ristori da parte del Governo, riteniamo che sia necessario lanciare un messaggio a tutto il settore della ristorazione che è possibile tornare a lavora in sicurezza. E questo anche alla luce dei nuovi criteri di valutazione del Comitato tecnico scientifico”.
“Ci auguriamo – concludono i tre esponenti di FdI – che il nuovo Governo accolga la proposta avanzata dal senatore Ciriani, mettendo da parte l’arroganza che finora aveva contraddistinto il Conte bis”.