Siccità e pesanti danni all’agricoltura, la Regione chiede al Governo di riconoscere lo stato di eccezionalità legato alla situazione di grave carenza d’acqua che ha colpito e sta colpendo la regione in particolare a partire dallo scorso mese di maggio.
Con una delibera della Giunta regionale approvata nella seduta di oggi su proposta dell’assessore alle risorse Agricole Stefano Zannier, si chiede al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali di dichiarare l’esistenza di eccezionalità dell’evento “siccità” che dalla primavera scorsa sta causando rilevanti ripercussione al comparto dell’agricoltura regionale.
La delibera approvata dall’Esecutivo regionale, inoltre, indica i territori danneggiati (si tratta di larga parte dei Comuni di tutte e quattro le aree territoriali provinciali) ed elenca anche le tipologie delle colture danneggiate. Il ministero dovrà anche quantificare le richieste di spesa sulla base degli importi che la Regione ha provveduto a comunicare lo scorso 3 ottobre.
“Per poter applicare qualsiasi tipo di intervento – ha sottolineato l’assessore illustrando la delibera – c’è la necessità di un provvedimento del Governo che deroghi al regime attualmente in vigore che regola la materia e che definisce la siccità come danno assicurabile ma non indennizzabile. Però – ha evidenziato il rappresentante della Giunta – qui siamo di fronte a un evento eccezionale e chiediamo che venga riconosciuta proprio l’eccezionalità di una situazione molto pesante e che venga attivato il Fondo di solidarietà nazionale per poter procedere con i ristori. Anche questo sarà un provvedimento che si aggancia al decreto legge emanato lo scorso 6 agosto in cui si prevede una prima somma di ristori messi a disposizione dal Governo”.
Zannier ha poi aggiunto: “Su questa materia è bene anche ricordare che l’intera partita richiede primariamente una azione statale. Sia per quello che riguarda i fondi e sia per quanto riguarda il riparto. Dopodiché, una volta stabiliti dal ministero fondi e riparto, gli indennizzi verranno erogati a livello regionale come ormai è prassi consolidata in questi casi, sui danni accertati”.
La campagna agraria 2021-2022 in Friuli Venezia Giulia – come emerge dalla documentazione inviata al ministero a supporto della richiesta – è stata pesantemente condizionata da una eccezionale carenza di precipitazioni e da temperature estive abbondantemente sopra la media. Tale andamento climatico – che non ha precedenti negli ultimi decenni – ha danneggiato significativamente la produttività delle colture agrarie riducendo in modo deciso le quantità delle produzioni e compromettendo i raccolti.
Le colture che hanno subito le ripercussioni più pesanti nell’intero territorio regionale sono in particolare quelle di granoturco, soia, cereali autunno-vernini, erba medica, prato polifita, erbai avvicendati, girasole, sorgo, patate e barbabietole da zucchero. Danni ingenti, inoltre, per melo non irriguo, soprattutto nel territorio udinese. Mentre nell’area triestina si sono registrati pesanti ripercussioni sugli ulivi, oltre che su seminativi, coltivazioni arboree specializzate e le ortive da campo.
“In Friuli Venezia Giulia i danni da siccità all’agricoltura sono stimati in 250 milioni di euro. Il fondo nazionale non è sufficiente, se si considera che dal Piemonte ad Est tutte le regioni hanno stime simili in proporzione. La richiesta odierna dello stato di eccezionalità apre al ricorso agli indennizzi nazionali, ma è ora di pensare ad uno strumento diverso perché i fondi di solidarietà non hanno più le capienze sufficienti”. Questo il bilancio dell’assessore Zannier, intervenuto a San Giorgio della Richinvelda al convegno “La salute del vigneto: dalla barbatella alla gestione del rischio” organizzato nell’ambito della settima fiera agricola e della viticoltura d’eccellenza Le radici del vino.
Per Zannier “la frequenza degli eventi siccitosi impone di pensare ad una forma di assicurazione quasi obbligatoria, perché è troppo oneroso per l’amministrazione e gli imprenditori far fronte a interventi di emergenza”.
“Radici del vino è un evento importante – ha detto Zannier – e lo dimostrano i tanti convegni proposti per approfondire tematiche rilevanti, non ultimo questo della gestione del rischio che è centrale per la sostenibilità economica delle attività agricole”.
Durante il convegno si è quindi parlato di Agricat il fondo mutualistico nazionale a ristoro dei danni dalle avversità catastrofali (alluvione, gelo, brina, siccità), fondo che avrà risorse europee e che vedrà Friuli Venezia Giulia e Veneto in prima fila nella sperimentazione.
Quanto alla produzione vinicola sarà al centro di alcuni appuntamenti che prenderanno in considerazione l’incidenza delle fitopatie, il clima cambiato, le crisi politico-pandemiche, fattori che faranno riprogrammare la viticoltura già dal 2023.