Il Friuli Venezia Giulia dimostra di essere una forza nell’ambito della produzione enologica potendo vantare il miglior Sauvignon d’Italia. Un primato in campo vitivinicolo rafforzato anche dal prestigioso riconoscimento recentemente conferito a Duino Aurisina: Città italiana del vino 2022.
Questo il concetto espresso oggi a Verona dall’assessore regionale alle Risorse agroalimentari in occasione dell’apertura dello stand collettivo Fvg a Vinitaly, dove la regione è presente con 77 aziende vitivinicole e una promozione unitaria all’insegna della Ribolla Gialla associata al marchio ‘Io sono Friuli Venezia Giulia’.
Come ha spiegato l’esponente della Giunta regionale, dopo aver ringraziato il ministro dell’Agricoltura per la presenza allo stand Fvg, quella di oggi rappresenta una vera e propria nuova partenza dopo i due anni di sospensione dell’evento a causa dell’emergenza Covid. E proprio in ragione dei numeri ridotti in termini di partecipanti imposti in questa edizione dalle restrizioni anti-pandemiche, la Regione ha deciso di rinunciare agli spazi istituzionali per fare più posto agli espositori del territorio in quanto, come è stato rimarcato, il comparto vitivinicolo funziona se i produttori hanno l’opportunità di proporre le loro etichette.
L’assessore ha poi messo a fuoco il tema portante del padiglione Fvg di Vinitaly di questa edizione: la Ribolla Gialla. Come è stato sottolineato, infatti, in questo specifico campo si è arrivati a un punto di svolta grazie alla condivisione messa in atto da tutti i produttori, che ha portato a una presentazione unitaria. Un progetto che punta a fare della Ribolla Gialla uno dei simboli della regione.
Nel programma della rassegna, che si chiuderà mercoledì 13 aprile, sono previsti incontri con i buyers internazionali di Asia (Giappone e Corea del Sud), Gran Bretagna, Centro America (Messico e Repubblica Dominicana), Africa (Camerun, Etiopia, Angola) e Stati Uniti.
“Quello che è stato conferito oggi è un doveroso riconoscimento a un insigne rappresentante della viticoltura del Friuli Venezia Giulia che con la sua scomparsa ha lasciato un grande vuoto, non solo da un punto di vista professionale ma anche umano”. Questo il concetto espresso oggi a Verona dall’assessore regionale alle risorse agroalimentari a margine della consegna, nell’ambito del Vinitaly, del Premio Angelo Betti a Ilaria Felluga, in memoria del padre Roberto, storico viticoltore del Collio scomparso lo scorso anno.
Come ha spiegato l’esponente della Giunta regionale, la caratura di Roberto Felluga era riconosciuta da tutti sia per le sue capacità imprenditoriali sia per il valore della sua persona, sul solco della generazione precedente.
La sua famiglia, infatti, come è stato ricordato, rappresenta una pagina importante della storia enologica della nostra regione, che oggi con il premio ritirato da Ilaria trova una linea di continuità tra il passato e il futuro.
Il Premio Angelo Betti, istituito nel 1973, viene attribuito da ciascuna regione a una figura del territorio che si è distinta per aver saputo promuovere e valorizzare la cultura vitivinicola, meritando di essere proclamato ‘Benemerito della vitivinicoltura italiana’.