E’ meglio comprare un’auto che fare un figlio – Bonus. Gli aiuti alla natalità da parte dello Stato e della Regione sono inferiori ai contributi per chi compra un veicolo elettrico. Inoltre, i calcoli per ottenere i bonus fanno perdere la bussola e la voglia di allargare la famiglia. Il modello da seguire è un altro
Conviene di più fare un figlio, o comprare un’auto di ultima generazione? La domanda è paradossale, ma se ci si ferma alla parte economica, senza tenere conto di quella sentimentale, la risposta si fa interessante. Fermo restando che un figlio dura una vita, mentre un auto perde valore appena uscita dal concessionario, non c’è confronto neanche paragonando i bonus.
Il Ministero per lo sviluppo economico ha appena sciolto le riserve sulla cumulabilità degli incentivi statali e regionali per l’acquisto di auto meno impattanti sull’ambiente in termini di emissioni.
In Friuli Venezia Giulia chi acquisterà un’auto elettrica potrà vedersi riconoscere un contributo di ben 11mila euro, mentre il contributo per chi comprerà auto ibride potrebbe arrivare a 6.500 euro.
Per quanto riguarda le politiche per la famiglia, la legge di bilancio 2019 conferma, invece, il bonus bebè e il bonus asilo nido. Ma i conti non tornano.
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“Non basta un bonus per invertire la rotta” – La tendenza. Il Friuli Venezia Giulia è la seconda regione più anziana d’Italia, che a sua volta è il Paese più vecchio d’Europa. Un andamento iniziato decenni fa e che necessita di scelte impegnative per essere ribaltato
Gli allarmi si susseguono a vari livelli e sono sempre più insistenti: l’Italia è il Paese più vecchio d’Europa e il Friuli Venezia Giulia la seconda regione per età della popolazione. La diretta conseguenza è il calo demografico e le ripercussioni a lungo termine riguardano sanità, scuola, servizi.
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Sclerosi laterale, una malattia terribile – La storia di Ada Piccilli di Majano, la cui figlia Maria Grazia lotta da oltre dieci anni con la malattia
Il suo decorso è purtroppo inesorabile. Dai primi sintomi legati all’incespicare o al formulare correttamente la parola, si passa ben presto a una condizione di totale dipendenza dagli altri, perché la malattia impedisce prima di muoversi e poi di respirare. La tracheotomia necessaria per essere assistiti nella respirazione toglie però anche la parola. Quando viene meno persino l’uso della mani, per comunicare ai malati non resta che affidarsi all’amore dei propri cari, abituati a cogliere ogni loro cenno. Dalla seconda decade del secolo, tuttavia, sono disponibili nuove tecnologie, tra le quali il puntatore (o comunicatore) oculare, apparecchio che permette di utilizzare gli occhi per digitare su un apposito monitor le parole o scegliere frasi che poi si trasformano in suono.
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Da 170 anni la voce dei friulani – La galleria Modotti di Udine ospita una mostra che celebra un importante traguardo per il nostro settimanale: omaggio a una testata dal nome glorioso, ma anche a una terra
La storia delle nazioni moderne è legata strettamente alla storia del giornalismo. Non è un caso se il 18° secolo, l’epoca dei lumi e delle rivoluzioni, vede anche in Italia la diffusione, sempre più intensa, delle prime ‘gazzette’ a periodicità più o meno fissa, dopo quasi tre secoli di ‘fogli di informazione’: l’unica voce più o meno libera. Bisogna attendere i moti rivoluzionari del 1848 per vedere anche a Udine una testata con il nome della stessa terra, Il Friuli, che inizia a uscire con una certa regolarità soltanto l’anno dopo.
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Udine Capitale della nuova Via della Seta – Far East Film Festival. Numeri da record per la 21a edizione della più grande rassegna al mondo dedicata al cinema orientale, dal 26 aprile al 4 maggio al Teatro Nuovo: 77 film da 13 Paesi e tante anteprime
Dal 26 aprile al 4 maggio, Udine diventa per la 21a volta la capitale del cinema asiatico con la più grande rassegna cinematografica al mondo dedicata all’estremo oriente: il Far East Film Festival, una maratona al Teatro Nuovo Giovanni da Udine fatta di 77 film da 13 nazioni, 3 anteprime mondiali, 12 internazionali e 18 europee, 51 titoli in concorso e 14 opere prime, una retrospettiva, una monografia e più di 100 eventi tematici in una città che ancora una volta percorrerà la ‘via della Seta’, a ribadire il legame tra Udine e l’Asia.
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Elisa: non c’è due senza tre, anzi 4 – Tutto esaurito al Rossetti di Trieste venerdì 19 e sabato 20
Lo scorso 15 marzo Elisa ha aperto la ‘data zero’ del suo Diari Aperti Tour al Teatro Odeon di Latisana con una frase esplicita: “È bellissimo partire da qui, da casa nostra”. E’ stata la prova generale, dopo qualche settimana con la band, anche a teatro, prima di iniziare un lungo giro d’Italia: il 18 e 19 marzo a Firenze, poi due date a Bari, quindi Marsala, Catania, Roma, Napoli, tre date ciascuna a Milano, Torino e Padova, una a Parma, due a Brescia. Venerdì 19 e sabato 20 sarà di nuovo ‘a casa’, o perlomeno a poche decine di km: al Rossetti di Trieste, dove le date sono andate esaurite così rapidamente da spingere gli organizzatori (F&P Group e Zenit) ad annunciarne una terza, in coda a un fittissimo programma, il 31 maggio.
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