699 giorni per salvarsi la vita – Due anni per una mammografia, un anno per la colonscopia: la prevenzione si arrende davanti all’allungarsi delle liste d’attesa. E nel frattempo il paziente rischia.
Di fronte alla malattia, ognuno di noi prova diffidenza, timore, paura. Inutile nascondersi dietro a un dito: la celerità degli accertamenti diagnostici e la qualità delle terapie, oltre alla fiducia nel proprio medico, sono elementi fondamentali per affrontare i momenti più difficili, o almeno per tentare di farlo. Ecco perché si vorrebbe conoscere il nome dello specialista più competente, delle metodiche più all’avanguardia, del centro più moderno nel quale farsi curare.
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Fatta la legge fregato il malato – Da quest’anno sarà sempre più difficile chiedere giustizia per i casi di malasanità. E il valore del risarcimento lo decide la stessa compagnia assicurativa. In tre anni sono state 1.347 le richieste. E alla Regione l’assicurazione costa più dei sinistri liquidati ai cittadini…
I casi di malasanità in Friuli Venezia Giulia ci sono, ma non c’è traccia dell’incremento allarmante paventato dalle compagnie assicurative e dal Parlamento che, lo scorso gennaio, ha approvato la legge che riforma sostanzialmente anche la disciplina delle richieste di risarcimento per danni causati da mal practice.
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20 anni dopo: Udine non è più la stessa – Demografia, ecco come sono diventati gli udinesi e i quartieri del capoluogo friulano rispetto al 1996
Negli ultimi 20 anni, dal punto di vista demografico Udine è molto cambiata. Per rendersene conto, è sufficiente dare uno sguardo ai dati statistici offerti dal Comune di Udine (http://opendata.comune.udine.gov.it) e aggiornati al 31 dicembre dello scorso anno. Il primo numero da considerare è quello della popolazione: due decenni fa, gli udinesi erano 95mila, oggi 99.341 (si era sfiorata quota 100mila, ma nel 2015 e nel 2014 è stato perso qualche centinaio di persone). Ma com’è cambiata la popolazione?
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Amianto, la bonifica non è ancora terminata – Il Comune di Gorizia ha fatto molto negli ultimi anni, mettendo al sicuro edifici pubblici e privati. Ma l’opera deve ancora essere ultimata
L’Isontino e l’amianto. Un binomio, purtroppo, tristemente noto e ancora oggi di grande attualità, visti i tanti lutti del passato ma anche l’alta percentuale di soggetti colpiti da malattie asbestocorrelate in questo estremo lembo orientale del Paese. Forse anche per questo la sensibilità sul tema amianto è elevatissima, sul territorio.
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Quando in asilo un bimbo su 10 è italiano – Nei due Istituti comprensivi della città dei cantieri la presenza di stranieri è altissima. E in un caso…
I“Monfalcon, Monfalcon, ormai xe una nazion”. Così cantavano i Thc, gruppo musicale bisiaco che modificava i testi delle canzoni più popolari adattandole al dialetto e dando loro una patina di satira locale. L’idea che Monfalcone possa essere ‘una nazione’, per la molteplicità di dialetti e lingue che vi si parlano, non è solo pura ironia, ma scherzosamente rimarca la numerosa presenza di etnie diverse che convivono tranquillamente nella città dei cantieri. Ma più che nella piazza o per le strade, è nelle scuole che la situazione, semplificata, diventa un vero esempio.
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Dedica fa rotta verso Nord – Da sabato 11 Pordenone ospita la rassegna incentrata sullo svedese Bjorn Larsson, scrittore, filologo e velista, appassionato di storie e di viaggi
È da tempo che la letteratura mondiale si è accorta del vento del Nord, di quella serie di autori, cioè, originari di Svezia, Norvegia, Finlandia e Islanda, capaci di lasciare una forte impressione nel lettore. La parte del leone l’hanno fatta i giallisti, a cominciare da quello Stieg Larsson autore della celeberrima “Trilogia di Millenium” che vendette milioni di copie nel mondo, per proseguire con nomi come Henning Mankell (inventore del commissario Wallander), Jo Nesbo e Camilla Lackberg. Adesso si stringe il legame tra il Friuli e il grande Nord con un altro Larsson, Bjorn, protagonista della rassegna Dedica, in programma a Pordenone (ma non solo) da sabato 11 a sabato 18 marzo.
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“Il Sunsplash? Non torna più” – Filippo Giunta deluso dopo i ‘paletti’ a un possibile festival gratuito a Udine per i 25 anni del Rototom. “Ci tengono lontani per miopia”
La loro è una storia ‘tipicamente italiana’, in tutti i sensi. Un gruppo di amici che a fine 1991 mette assieme passione per la musica e spirito imprenditoriale e organizza centinaia di concerti e il più famoso festival reggae d’Europa. Fino al 2009, quando il fondatore del Rototom Sunsplash viene raggiunto da un avviso di garanzia per “agevolazione all’uso di sostanze stupefacenti”. Seguono: l’addio al Friuli, l’approdo in Spagna – dove sono il secondo festival del Paese e contribuiscono a un fatturato del settore di oltre 200 milioni di euro -, e il proscioglimento dalle accuse in sede processuale. Per festeggiare il quarto di secolo di attività, avrebbe voluto portare un festival gratuito a Udine, al Parco del Cormor, ma sono stati sollevati paletti (recinzione, controlli di polizia…) tali da far perdere la voglia a Filippo Giunta.
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