Ecco i friulani che hanno fatto la storia – Sin dai ‘secoli bui’ e fino all’età contemporanea, la nostra regione ha dato i natali ad artisti e letterati, innovatori e imprenditori, uomini di Chiesa, santi e pure eretici
Non occorre essere ‘grandi’ per essere davvero importanti. E’ la lezione che il nostro Friuli è in grado di dare a tutti, se solo avessimo un po’ di tempo per accorgerci di quello che la storia di questo territorio è stata in grado di dare. Se il luogo comune di ‘saldi, onesti e lavoratori’ rischia di suonare un po’ trito e fuori moda, quello nazionale di ‘popolo di santi, poeti e navigatori’ può essere tuttora facilmente adattato (togliendo dall’elenco l’ultima categoria) a questa terra.
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Il volto dei ’carneade’ delle nostre strade – Gli uomini e le donne che hanno meritato di essere ricordati per quanto fecero in vita con l’intitolazione di un luogo delle nostre città e dei nostri paesi
I loro nomi compaiono sulle targhe di vie e piazze e, per questo, li conosciamo un po’ tutti. Vuoi perché in quella strada ci abitiamo, vuoi perché quella particolare arteria la percorriamo quotidianamente per andare al lavoro o perché, purtroppo, lì il traffico è particolarmente elevato nelle ore di punta. E poi ci sono i luoghi che frequentiamo nel tempo libero, per una passeggiata o per un bicchiere con gli amici. Tuttavia, pochi conoscono i volti e le storie che stanno dietro a quelle intitolazioni.
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Arte e cultura: qui le sorprese – Dal Medioevo in poi, la nostra regione si è dimostrata un’eccellenza ante litteram in diversi campi: dall’architettura alla pittura, dalla poesia alla letteratura, dalla filosofia alla musica, non esiste campo in cui un friulano non sia stato ai vertici
Architettura, arte, fotografia, letteratura, saggistica, filosofia, musica… Prendete una qualsiasi delle arti e troverete un friulano, spesso molto famoso. Basterebbe partire dal primo nome cronologicamente disponibile: quello del cividalese Paolo Diacono, nato attorno al 799, autore di quella Historia langobardorum, documento fondamentale per comprendere le radici della cultura occidentale. Così, solo per dimostrare che sin dai ‘tempi bui’, questa regione non era fatta solo – come vorrebbero i luoghi comuni – di umili lavoratori incapaci di dar vita a un pensiero culturale e artistico elaborato.
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Autonomia, un’antica Abitudine dei friulani – Radici quasi millenarie: dalla nascita della Patria in epoca medievale all’autodeterminazione durante la dominazione veneziana. Grazie al libro di Guglielmo Cecone sul primo Parlamento d’Europa possiamo cercare nel passato un aiuto per affrontare i nodi di oggi
Di solito, si fa risalire l’autonomia del Fvg al 1963, quando entrò in vigore lo Statuto regionale. Ma la specialità è un’abitudine che i friulani impararono ben prima e che ha radici secolari, quasi millenarie. Per rendersene conto è sufficiente scorrere le pagine del libro ‘Il Parlamento della Patria del Friuli – Storia della più antica Assemblea legislativa d’Europa’ di Guglielmo Cecone, edito da Corvino. Una storia, della quale abbiamo parlato con l’autore, che comincia il 14 agosto 1228 e che termina nel 1805 con l’avvento dell’amministrazione napoleonica, che metterà una pietra sull’assemblea. Insomma, l’autonomia dei friulani ha una tradizione che parte dal Medioevo e s’interrompe in epoca contemporanea, per poi riemergere con la costituzione del Friuli – Venezia Giulia.
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Stritolati dai debiti e diventati fantasmi – Alla porta dello sportello anti-Equitalia di Pordenone, non bussano in tantissimi, ma quelli che lo fanno sono davvero disperati. Il punto d’ascolto ideato dal Movimento 5 Stelle a livello nazionale, è sbarcato a Pordenone un paio di mesi fa: è l’unico in regione e uno dei pochi cerrtificati in tutta Italia. Si propone di aiutare persone in difficoltà, sommerse dai debiti, che non riescono a uscire dal sistema perverso di tasse e sanzione.
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Gorizia fa spazio all’arte – Nel capoluogo di Gorizia un nuovo luogo dedicato alla cultura: la galleria Art Open Space si aggiunge ai locali del Castello e al Museo di Santa Chiara
Il Comune di Gorizia ha aggiunto in questi mesi una nuova ‘perla’ alla sua già ricca collana di spazi espositivi e luoghi deputati a occasioni di incontro, approfondimento e cultura. Già, proprio quella cultura che da sempre contraddistingue il capoluogo isontino, probabilmente una delle città più ricche di fermento e attività, tra eventi ufficiali e occasioni organizzate da piccole associazioni, nel panorama regionale. Soprattutto in relazione alle sue dimensioni ridotte e a una popolazione sempre meno numerosa.
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Quando l’Italia era pop come gli Usa – La galleria ‘Armando Pizzinato’ di Pordenone ospita da sabato 13 la prima mostra dedicata alla Pop Art ‘tricolore’
Roy Lichtenstein, Andy Warhol, Jasper Johns, Robert Rauschenberg, George Segal e Claes Oldenburg sono tra i rappresentanti più famosi della Pop Art, corrente artistica che si sviluppa soprattutto negli Usa a partire dagli Anni ’60. Con i suoi richiami alla realtà, alla vita quotidiana, ai prodotti seriali e ai fumetti, fu la prima forma d’arte schiettamente popolare del 20° secolo, un’influenza costante anche per i decenni a seguire, non solo in ambito figurativo.
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