Ottobre rovente, Vaia può tornare – Le temperature sono più alte di quelle registrate nello stesso periodo del 2018 quando si scatenò la tempesta. Sergio Nordio, meteorologo dell’Osmer Arpa, spiega perché i fronti freddi in discesa da Nord possono creare problemi
Anche un anno fa le condizioni meteo erano più o meno simili. Il 27 ottobre 2018 le temperature, nelle ore più calde della giornata, oscillavano nella nostra regione attorno ai 20-21 gradi. Il giorno dopo è iniziata Vaia, che passerà alla storia come una delle tempeste più violente che abbiamo colpito il Nord Est negli ultimi 150 anni, con venti fortissimi soprattutto il 29 ottobre, provenienti da Sud Est lungo l’Adriatico, che hanno impattato con incredibile violenza su Veneto e Friuli Venezia Giulia. Nella nostra regione sull’area montana le raffiche superarono i 150 chilometri orari, raggiungendo sul Monte Rest (a quasi 1.800 metri di quota tra Prealpi Carniche e Carnia) addirittura i 200 chilometri orari.
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Due stranieri su tre vengono dall’Europa – Rapporto immigrazione. Rispetto al 2017 è aumentato del 9% il numero dei cittadini non italiani residenti in regione, ma scende il numero di chi chiede la cittadinanza
Se d’invasione si vuole parlare, la maggior parte degli stranieri residenti nella nostra regione, due su tre, non arriva da Africa o Asia, ma dal continente europeo (pari al 66%) e oltre la metà di questi (52%) dall’Unione europea. Invasori di casa nostra.
Da quanto emerge dai dati della 29esima edizione del Dossier statistico immigrazione 2019 del Centro Studi e Ricerche Idos, in partenariato con il Centro Studi e Rivista Confronti, i cittadini asiatici sono, invece, il 16,7%, mentre gli africani si fermano al 13,3%, di cui quasi la metà (il 43,2%) provenienti dal Nord Africa. Seguono i cittadini americani con il 4% del totale, l’88% dei quali proviene dalla parte centro-meridionale del continente.
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Corriere e autobus prendono nuove strade – Servizi. Dopo la sentenza del Consiglio di Stato, la Regione mette a disposizione 3 milioni di chilometri e 13 milioni di euro per rivoluzionare il settore.
Le proposte degli enti locali
La previsione è risparmiare 13 milioni di euro all’anno, incrementando il servizio del 7% corrispondente a 3 milioni di chilometri in più per il trasporto pubblico locale su gomma. È questa la prospettiva sottolineata dall’assessore regionale ai Trasporti, Graziano Pizzimenti, dopo che il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso sull’affidamento alla Società Tpl Fvg scarl del servizio di trasporto pubblico locale su bacino unico regionale. Pizzimenti ha annunciato che il contratto con il gestore sarà firmato entro la fine di ottobre, mentre partirà una procedura individuazione delle esigenze del territorio prima di predisporre le modifiche.
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Questo asilo non è un parcheggio – Pordenone. Arriva la ‘coordinatrice pedagogica’ per i nidi: “Fornirò soluzioni e risposte nuove e darò a educatori e operatori lenti per leggere i problemi ed evitare l’autoreferenzialità”
Quando si pensa all’asilo nido, di solito ci si immagina un luogo nel quale le famiglie con entrambi i genitori lavoratori possono lasciare i piccoli. Qui, i bambini saranno sorvegliati affinché non si facciano male mentre giocano, sfamati, cambiati e consolati in caso di pianto. Insomma, una sorta di ‘parcheggio custodito’ per chi ha fino a tre anni d’età.
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“La fatica, unico Dio dei friulani” – Max Santarossa racconta il suo nuovo romanzo ‘Pane e ferro’, storia del passaggio non indolore da Friuli agricolo a industriale: “E’ il grande racconto epico che mancava”
Per anni si è occupato degli ‘ultimi’ di oggi a Nordest, e non solo. Per il suo primo romanzo storico, Pane e terra. Il Novecento, qui da noi (Edizioni Biblioteca dell’immagine), il pordenonese Massimiliano Santarossa ha voluto andare più indietro, fino all’800, passando per la Grande guerra, ma soprattutto al periodo dagli Anni ‘50 in poi, per creare una grande epica di una terra modificata fino alle radici. E di un popolo che quelle radici le ha perse, tra il passato contadino e quello in fabbrica. Con un linguaggio nuovo perché antico, quasi arcaico nel raccontare vite ai margini della storia per destino e non per scelta.
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Metallo pesante, export in crescita – Elvenking: da Sacile al Sudamerica per un vero tour… de force, prima di tornare in Europa, tra fine anno a inizio 2020, a presentare il decimo album in carriera: un concept che è l’inizio di una trilogia
La nostra è una regione unica, lo sappiamo da tempo: anche in ambito musicale. I suoni più ‘estremi’, quelli del metallo pesante, o hard & heavy per gli appassionati, hanno creato qui un terreno fertile per la crescita di innumerevoli band con un seguito importante. Siamo la regione dove – notizia di mesi fa – gli agricoltori utilizzano il metal per scacciare i cinghiali dai campi (!), ma pure quella dove è nata una delle metal-band più famose al mondo, i triestini Rhapsody, oggi divisi in almeno 3-4 parti.
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