“Dopo 20 anni il budget europeo dedicato alla ricerca e all’innovazione smetterà di crescere. Il Consiglio europeo a guida tedesca ha infatti proposto un taglio di 30 miliardi per il settore, in netta contraddizione con l’agenda dell’Unione europea per il Green Deal, la transizione digitale e la leadership europea nella ricerca e nell’innovazione”, scrive in una nota l’europarlamentare della Lega Elena Lizzi, shadow rapporteur per il suo Gruppo di Horizon Europe 2021-27.
“A breve inoltre il Parlamento europeo sarà chiamato a votare la legge sul clima per il raggiungimento entro il 2050 della neutralità climatica dell’Europa, ma non si comprende bene come l’obiettivo potrebbe essere raggiunto, visti i tagli alla ricerca, settore strategico per la riconversione verde di imprese automobilistiche e aereonautiche. Secondo dati di diffusione interna, la riduzione del budget produrrà una diminuzione di 110 miliardi del PIL in 25 anni, la perdita di 100.000 posti di lavoro entro il 2040, un taglio al finanziamento di 5.300 progetti di ricerca e innovazione, la scomparsa di 50.000 posti per ricercatori. Il taglio a ricerca e innovazione sarà naturalmente a vantaggio di Asia e Stati Uniti che potranno così facilmente contendersi i nostri progetti e i nostri ricercatori. Nonostante il Parlamento europeo, in primis la Lega, avesse chiesto di rafforzare il budget a disposizione di Horizon Europe 2021-27, il più importante Fondo europeo per la ricerca e l’innovazione, di ulteriori 120 miliardi di euro, soprattutto alla luce del difficile momento causato dalla pandemia da Covid-19, il Consiglio europeo a guida tedesca ha scelto diversamente, preferendo un taglio di 30 miliardi sul settore”, conclude Lizzi.