Non c’è attenuante che possa giustificare comportamenti non graditi ed addirittura molesti, ed è per questo che, rispetto ai fatti di Rimini, il Coordinamento Donne della Cisl Fvg confida che la Magistratura accerti quanto prima le responsabilità, in modo che episodi del genere non si ripetano e che la prossima adunata a Udine possa segnare davvero un momento di fiducia, serenità e di festa per tutti, così come è sempre stato.
Quanto accaduto i giorni scorsi all’adunata degli Alpini non può passare sotto silenzio: “Qui non si tratta di sminuire il valore e l’operato delle Penne Nere, ma di chiarire come sono andate le cose, tenendo in debito conto le segnalazioni e denunce già depositate” si legge in un comunicato del Coordinamento cislino.
“Il quadro che sta emergendo – commenta la segretaria della Cisl Fvg, Claudia Sacilotto – è inquietante e spero che se ci sono altre donne, rispetto a quelle che si sono fatte già avanti, ad aver subito molestie, abbiano il coraggio e la forza di denunciarle alle autorità competenti”.
“Questi fatti – prosegue il comunicato – non possono passare in cavalleria, né tanto meno essere derubricati a quelle gogliardate che scappano nei momenti di festa e di svago”.
“Riteniamo inaccettabili – proseguono Sacilotto e la coordinatrice delle donne Cisl Fvg, Alessia Cisorio – i tentativi di sminuire quanto accaduto o di cercare scuse, ancor peggio facendo passare le donne molestate come colpevoli. Dobbiamo, invece, aver ben chiaro che il colpevole è chi si macchia di tali comportamenti, considerandoli pienamente rientranti nell’essere maschio”. E’, poi, davvero deprimente e preoccupante che ci siano persone, anche impegnate in ruoli pubblici e istituzionali, che si permettono di esprimere concetti sessisti e retrogradi, senza cogliere l’essenza di quelle molestie di gruppo e quindi esserne allarmate” aggiunge la nota cislina.
“Non si sconfigge il fenomeno della violenza sulle donne – concludono Sacilotto e Cisorio – se non partono anche dall’alto esempi virtuosi improntati all’attenzione verso le persone, operando per creare le condizioni per una società dove le donne vengano innanzitutto rispettate, ascoltate, credute e protette. Anche in questo contesto si può affermare che le parole contano, e chi ha ruoli di rappresentanza dovrebbe curarle con maggiore cura per dare l’esempio”.
Ecco perché la Cisl Fvg riconferma l’importanza, fin dai primi anni della scuola, di lavorare in sinergia, tra famiglia, scuola e istituzioni, per la raggiungere la parità e il rispetto di genere tra donne e uomini, debellando gli stereotipi.
In merito a quanto accaduto e denunciato da molte ragazze a margine dell’adunata degli alpini avvenuta a Rimini domenica 8 maggio, interviene anche la Commissione regionale pari opportunità uomo/donna del Friuli Venezia Giulia, che prima di esprimersi ha cercato di capirne la reale portata. “Va sicuramente condannata qualsiasi forma di violenza, in ogni luogo questa venga perpetrata, e molti commenti riportati meritano di essere poco tenuti in considerazione”, si legge nella nota.
“I primi a prendere le distanze e a condannare quanto accaduto sono stati proprio gli alpini, a detta dei quali i responsabili vanno individuati e severamente puniti, e questo è fondamentale. Spiace però leggere che i fatti denunciati vengano ricondotti all’evento nel suo complesso, a cui hanno partecipato 450.000 persone circa, e non ai singoli colpevoli. L’onorato Corpo degli alpini”, fa presente la Commissione, “si raduna da decine di anni e non si è mai evidenziata una situazione del genere. La cosa che colpisce è che ciò sia avvenuto proprio a Rimini, meravigliosa meta turistica estiva che ha visto superare, e di molto, i due milioni di presenze l’estate scorsa. Le penne nere, assieme alla Protezione civile (e molto spesso le figure coincidono, fa presente ancora la Crpo Fvg) sono l’essenza della solidarietà e del volontariato. Sono coloro che hanno ricostruito interi territori dopo eventi calamitosi gravissimi e che spesso operano anche all’estero. Non si può permettere che a farne le spese sia l’intero Corpo, fermo restando che le donne e le ragazze coinvolte devono assolutamente sporgere denuncia per assicurare alla giustizia i colpevoli”.
“Condanniamo, però, tanto le generalizzazioni e il discredito verso tutti gli alpini per il comportamento intollerabile, e sicuramente da condannare, di alcuni, che auspica siano individuati e puniti velocemente. Perché dagli alpini, in fatto di altruismo e solidarietà, abbiamo molto da imparare, afferma ancora la Crpo Fvg, che si rammarica che non sia stata data la stessa enfasi mediatica a quanto pare sia successo in occasione dell’Eurovision Song Contest di qualche giorno fa: il comportamento scorretto di taluni, deve essere ugualmente punito”.
“Piuttosto che abolire una manifestazione, meglio prevedere controlli più serrati e convincere le donne a denunciare subito e a non aver timori nei confronti di nessuno”.
Infine, lapidario commento sulle frasi del Sindaco di Trieste: “Certi ragionamenti non possono essere tollerati, a maggior ragione se provengono da una figura istituzionale come un primo cittadino. Non è una questione di battuta infelice o goliardica, purtroppo è quell’atteggiamento e quel modo di esprimere pensieri, anche se assunti con leggerezza, che tutti assieme dobbiamo contrastare ed estirpare definitivamente”.