“Resisteremo davanti alla Corte costituzionale all’impugnazione del Governo alla norma speciale varata a favore dei Comuni per la riduzione delle tasse. Le Amministrazioni locali proseguano il percorso che abbiamo intrapreso insieme, poiché continueremo a trasferire le risorse stanziate allo scopo di abbattere le imposte fiscali”. È questa la risposta della Regione, attraverso l’assessore alle Autonomie Locali Pierpaolo Roberti, alla decisione dell’Esecutivo nazionale che ha impugnato un passaggio della legge 9 del 2020 varata dall’Aula a Trieste.
Nello specifico a finire nel mirino del Consiglio dei Ministri è il provvedimento secondo il quale la Regione, per far fronte a una situazione speciale qual è quella venutasi a creare a seguito dell’emergenza Covid, ha stanziato 11 milioni di euro a favore dei bilanci comunali per ridurre le imposti quali la Tari, Tosap e Cosap.
“Mentre lo Stato in piena emergenza era impegnato ad elargire i bonus per l’acquisto dei monopattini elettrici – spiega Roberti – il Friuli Venezia Giulia invece ha varato una norma che, eccezionalmente solo per quest’anno, consentiva ai Comuni di ridurre le imposizioni fiscali a famiglie e attività produttive già fortemente penalizzate a seguito dell’emergenza epidemiologica in atto. Ciò poteva avvenire utilizzando le risorse messe a disposizione dalla Regione per far fronte alla riduzione delle entrate. A questo provvedimento il Governo ha detto no, sostenendo che le tariffe già definite nel bilancio di previsione non possano essere modificate”.
La Regione, però, ha deciso di resistere al diniego. “Forse non ci si rende conto – prosegue Roberti – che i documenti contabili approvati lo scorso dicembre, in epoca pre Covid, fotografano una situazione che invece ora è completamente fuori dal reale. Per questo motivo abbiamo deciso di ricorrere contro l’impugnazione andando di fronte alla Corte costituzionale; crediamo infatti sia importante che la Regione, di fronte ad un evento eccezionale, dia un segnale concreto e straordinario alle amministrazioni e quindi a cittadini e imprese”.
Da qui l’invito dell’Amministrazione regionale rivolto ai Comuni affinchè procedano come concertato in sede di approvazione della legge 9. “Noi continueremo ad assegnare – spiega Roberti – gli 11 milioni per la riduzione di Tari, Tosap e Cosap. L’impugnativa non annulla la legge, che rimane comunque sub iudice fino a che non si arriverà a sentenza. Fino a quando la Consulta non si esprimerà, i sindaci vadano avanti con la riduzione dell’imposizione fiscale. È impensabile – conclude l’assessore regionale – che per uno scontro, che ha molto il sapore di una disputa politica, a rimetterci siano cittadini e imprese del Friuli Venezia Giulia”.
“Da un lato si impugna un provvedimento che la Regione aveva varato per venire incontro alle esigenze operative dei Comuni. Dall’altra però, il Governo non fa nulla per sbloccare una situazione di stallo che si protrae ormai da troppo tempo. Se il Consiglio dei Ministri ha veramente a cuore la sorte delle amministrazioni locali, allora nomini almeno 20 nuovi segretari in Friuli Venezia Giulia”. Risponde così Roberti all’impugnazione che è stata compiuta dallo Stato a un comma della legge regionale 9 del 2020 approvata dal Consiglio. Vista l’eccezionalità del momento legata all’emergenza Covid e tenuto conto che i segretari comunali rappresentano il vertice amministrativo obbligatorio per legge nazionale, la Regione aveva deciso di creare, temporaneamente e di propria iniziativa, un elenco di tutti coloro che possiedono i requisiti per coprire l’incarico apicale vacante in molte realtà locali.
“Allo stato attuale – spiega Roberti – dei 215 Comuni del Friuli Venezia Giulia, solo 46 possono al momento avvalersi di questa figura. Ciò significa che, in molti casi, lo stesso segretario deve prestare il proprio servizio in cinque o sei realtà, con tutti i limiti che ne conseguono. Senza di loro non si possono svolgere Consigli, Giunte e approvare delibere. È chiaro che nel momento in cui le amministrazioni devono operare a pieno regime per superare le difficoltà create dalla pandemia, una situazione come quella attuale che vede molti Comuni con segretari a scavalco di fatto rappresenta un freno all’efficienza dei municipi”.
Dopo aver chiesto, invano, per molto tempo allo Stato di sanare questa situazione, la Regione ha provveduto ad inserire nella legge 9 del 2020 un comma che istituisce un albo regionale dei segretari. “Se l’impugnazione del Governo è legata al fatto che la competenza su queste figure è statale, negando alla Regione la facoltà di emanare provvedimenti d’urgenza per superare l’impasse – chiarisce Roberti – allora noi avanziamo subito una controproposta. Lo Stato invii almeno venti nuovi segretari in Friuli Venezia Giulia perché solo così è possibile far fronte alle necessità operative dei Comuni”.
“Comunque – conclude Roberti – noi resisteremo di fronte al diniego, ricorrendo alla Corte costituzionale. Su un tema squisitamente tecnico, ma con conseguenze operative di non poco conto, noi non ci fermeremo perché vogliamo dare risposte concrete ai cittadini e alle imprese del Friuli Venezia Giulia”.