“Affermare che la rotta balcanica ‘sta andando abbastanza bene’, come ha fatto ieri il ministro degli Interni Lamorgese, significa non avere contezza della realtà. Le cronache e i numeri, seppur non precisi, dicono altro: l’incremento di ingressi in Friuli Venezia Giulia si aggira intorno al 300% rispetto all’anno scorso e alla cronica questione legata alle politiche d’accoglienza si somma in questi giorni quella sanitaria: gran parte dei nuovi casi di covid provengono dai paesi balcanici e un surplus di controlli non deve essere letto come razzismo, ma come cautela. Tanto più che il presidente del Veneto Zaia ha parlato di un virus ‘serbo’ molto più aggressivo di quello circolante oggi in Italia”. Lo scrive in una nota il deputato di Forza Italia Roberto Novelli, firmatario di un’interrogazione con cui chiede al Governo di fornire i dati esatti circa gli ingressi provenienti dalla rotta balcanica e il potenziamento dell’organico delle forze di polizia e dell’esercito, tanto più in questa particolare contingenza.
“Grazie alle misure di contenimento e al senso di responsabilità dei cittadini il Friuli Venezia Giulia è riuscito a limitare la diffusione del Sars-Cov-2: sforzi che non possono essere sprecati in nome di un solidarismo di maniera. La nostra regione sta diventando la porta d’ingresso di consistenti flussi migratori provenienti dall’Asia e dall’Africa: se non vogliamo che diventi una nuova Lampedusa è necessario che il governo prenda atto della situazione, faccia fronte alla carenza di agenti di polizia e li integri con ulteriori contingenti militari. Gli sbarchi via mare continuano a fare più notizia, e proprio in ragione del minor clamore riscosso la rotta balcanica sta diventando sempre più utilizzata dai trafficanti di uomini: necessario intervenire prima che l’urgenza diventi emergenza”, conclude Novelli.