“Per tornare alla politica partiamo dal profondo di noi stessi e partiamo dal 2020, quando è cambiato il mondo, con la pandemia, la guerra e oggi un nuovo lockdown che si chiama caro energia. Se non partiamo dagli sconvolgimenti che stanno toccando ciascuno di noi, non possiamo pensare di trovare quell’identità nuova e di essere all’altezza di una politica e di una storia nuova. Non abbiamo bisogno di abiurare il passato, ma dobbiamo dirci che tanto è cambiato e il Pd non è stato in grado di leggere il cambiamento”. Lo ha detto la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani, intervenendo oggi alla Direzione nazionale del partito.
“Siamo irrisolti e contesi – ha affermato Serracchiani – irrisolti perché la sintesi non è stata fatta e l’identità nuova non è stata definita da conseguenti linee politiche, e siamo contesi da chi è andato via e pensa di sostituirci”. Dunque per l’esponente dem “sarebbe incomprensibile organizzare la nostra riflessione in funzione delle alleanze, sarebbe un errore e un cedimento culturale a quanti fuori da noi, e non per affetto verso la nostra comunità, provano a imporci le loro scelte. Un congresso – ha sottolineato – non si inizia dalla coda, non si inizia dalle alleanze né dalla rincorsa alle candidature. Ora è il tempo del confronto”.