“L’epidemia in corso ha fatto emergere, ancora una volta, un’Unione europea divisa e purtroppo legata a logiche intergovernative deleterie ed antistoriche”. Parola di Franco Brussa, ex consigliere regionale e presidente dell’associazione Aicrre Comuni e Regioni d’Europa in occasione dei 70 anni dalla dichiarazione Schuman: il 9 maggio del 1950 il premier francese avanzò la famosa proposta di un’Europa unita e solidale.
Tanto che da quel momento la data viene ricordata come l’inizio ufficiale della Ue. Ma i problemi restano ancora tanti secondo Brussa che ha messo a disposizione ogni risorsa di Aiccre per rilanciare il progetto comunitario. “Il mondo globalizzato necessita sempre più di una Unione europea coesa e protagonista nello scenario mondiale – ha detto il presidente -. Questioni come le epidemie, il cambiamento climatico, la lotta alla povertà ed alle diseguaglianze e i flussi migratori presentano ormai una dimensione mondiale per la quale sono richiesti sforzi unitari. L’emergenza sanitaria, umana e economica del coronavirus sta rischiando, come non mai, di produrre anche un brusco arresto del processo di integrazione. I nazionalismi e i sovranismi sono stati galvanizzati dall’iniziale approccio della Ue alla diffusione del Covid-19, disomogeneo e confuso”.
“Ma cavalcare l’onda dell’antieuropeismo non paga – ha concluso Brussa -. Tutti i Paesi e i livelli di governo devono piuttosto impegnarsi e lavorare insieme per combattere un contagio che ovviamente non conosce confini. E’ questo il solo modo per non tradire i valori, gli ideali, le speranze che settant’anni fa posero le basi per realizzare quello che sembrava n’utopia ma che poi è diventata realtà. La nostra associazione continuerà ancor più motivata su questa strada: metteremo in campo tutte le iniziative, a favore di istituzioni e cittadini, che siano capaci di rafforzare lo spirito di Schuman. Da anni vogliamo fare nostri i principi morali ma anche le concrete possibilità di sviluppo che l’Europa sa offrire alle nostre comunità”.