Con l’evento, organizzato dal GECT Euregio Senza Confini nella Sala del Trono del Castello di Miramare a Trieste, dal titolo “Le potenzialità del confine. Il GECT a supporto della comune crescita transfrontaliera del territorio” si è concluso il progetto Fit4Co – Fit For Cooperation.
IL PROGETTO – Fit4Co nasce nel 2016 come progetto congiunto di due GECT: l’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino e l’Euregio Senza Confini (formato da Carinzia, Veneto e Friuli Venezia Giulia). Si tratta del primo progetto comune promosso da due GECT all’interno dell’area di programma Interreg Italia-Austria e uno dei primi progetti congiunti avviati da due GECT a livello europeo.
Il progetto intendeva creare i presupposti politici e giuridici per potenziare la cooperazione transfrontaliera nell’Area e rafforzare le capacità istituzionali delle pubbliche amministrazioni presenti in Italia e in Austria (Direzioni locali di Ministeri, Università, Enti incaricati di pubblici servizi, strutture regionali, provinciali, comunali, Aziende Sanitarie, Enti di Ricerca, Camere di Commercio, ecc.),
volte al superamento degli ostacoli transfrontalieri presenti sul territorio.
A questo scopo è stata avviata una specifica attività di informazione/formazione sulle competenze dell’UE, sugli strumenti e i benefici della cooperazione transfrontaliera con lo scopo ultimo di predisporre alcune proposte progettuali da presentare su futuri bandi dei Programmi CTE o dei Programmi a gestione diretta UE mediante lo strumento dei “tandem di progetto”.
I tandem di progetto rappresentano un nuovo modo di approcciarsi alla collaborazione transfrontaliera, che prevede il coinvolgimento di due o più amministrazioni dei territori facenti parte dei due GECT (Tirolo, Alto Adige, Trentino, Carinzia, Friuli-Venezia Giulia, Veneto), di cui almeno uno austriaco e uno italiano, volto all’elaborazione di progettualità comuni, nate da esigenze del territorio. Tra le tematiche affrontate troviamo: lo sviluppo turistico, la prevenzione delle catastrofi, la protezione dell’ambiente, la sostenibilità̀ e l’invecchiamento attivo.
Importante evidenziare il ruolo dei coach, che sono serviti da accompagnatori del processo: tra i loro compiti, quello di curare la struttura e lo svolgimento dei vari workshop, far emergere i desideri e le esigenze dei tandem e adeguare le modalità̀ di lavoro ai bisogni concreti del gruppo, sensibilizzare il gruppo stesso in ordine alle peculiarità̀ della cooperazione transfrontaliera e interculturale. Contemporaneamente il team Fit4Co ha affiancato i tandem di cooperazione per gli aspetti organizzativi curandone i dettagli tecnici e logistici.
Lo scopo finale è di accompagnarli nel percorso di presentazione di progetti candidabili al finanziamento nella prossima programmazione comunitaria 2021-2027.
L’EVENTO – Quello di Miramare è stato un importante momento di incontro, sia in presenza sia in digitale, per chiudere il lungo percorso, tirare le somme e rilanciare le progettualità future.
A partire dal videomessaggio di Peter Kaiser, Presidente del GECT Euregio Senza Confini e Governatore del Land Carinzia, secondo il quale la cooperazione transfrontaliera è una delle sfide decisive che l’Unione Europea deve affrontare: essa rappresenta la chiave per il futuro successo di un’organizzazione sovranazionale nell’ottica di eliminare o superare insieme gli ostacoli comuni.
Un momento di saluto anche da parte della direttrice del Museo Storico e del Parco del Castello di Miramare, Andreina Contessa, che ha rimarcato come il luogo ospitante l’incontro ha da sempre avuto una vocazione europea e internazionale oltre a essere oggi un importante traino di sviluppo turistico e culturale. Il Castello di Miramare, voluto da Massimiliano e Carlotta d’Asburgo, è dunque il partner ideale per discutere e approfondire questi temi in quanto luogo aperto a tutti e al pubblico servizio, aspetto divenuto ancor più importante durante il lockdown in cui è stata riconosciuta l’importanza dell’arte e della cultura in generale.
“Questa non è una chiusura ma un inizio” ha detto Sandra Sodini, direttrice del GECT Euregio Senza Confini e moderatrice della serata, che ha raccontato la strada fatta finora sottolineando come sia stata principalmente una grande occasione di incontro e di confronto tra sei regioni di due nazioni europee: unire i territori e le persone per creare una rete di supporto che potrà dare i suoi frutti nella programmazione 2021-2027.
Collegato in remoto da Innsbruck Matthias Fink, coordinatore del progetto Fit4Co per il GECT Tirolo-Alto Adige-Trentino, ha ricordato come fin dall’inizio il Castello di Miramare fosse stata indicata come sede ideale per l’incontro di chiusura, proprio perché luogo di incontro delle culture europee e simbolo della cooperazione.
Due contributi video (uno per il GECT Euregio Senza Confini e uno per il GECT Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino) hanno permesso di ripercorrere le fasi di lavoro dei tandem e sottolineare l’importanza della collaborazione e della cooperazione tra GECT e pubbliche amministrazioni che hanno accolto l’invito a partecipare al progetto Fit4Co. Voce dunque alle testimonianze dei protagonisti dei tandem transfrontalieri, grazie ai quali sono stati elaborati – nonostante la pandemia in atto – i progetti che vogliono arricchire i territori di confine. In sintesi, lavorare insieme per rispondere alle esigenze dei territori si è rivelato essere lo strumento di successo e il cuore dei tandem transfrontalieri che si sono occupati di tematiche quali lo sviluppo turistico, la prevenzione delle catastrofi, la protezione dell’ambiente, la sostenibilità e l’invecchiamento attivo: 12 avviati dal GECT Euregio Senza Confini e 18 dal GECT Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino. Nell’ottica di cooperazione tra i partner italiani e austriaci si sono riuniti in gruppi di lavoro e hanno intrapreso un percorso di sviluppo di progettualità nate da esigenze del territorio che evidenziassero possibili ostacoli transfrontalieri da risolvere attraverso azioni sinergiche.
Le potenzialità del confine non sono solo bottom-up, ma il confine è anche la potenzialità della conoscenza per risolvere gli ostacoli transfrontalieri che rischiano di limitare e bloccare le zone e le popolazioni di confine. Di fondamentale importanza si è rivelato il coinvolgimento del mondo della conoscenza. I due GECT, infatti, rappresentano 6 regioni europee che riferiscono a 6 distinte assemblee legislative; per questo è stato costruito il primo studio transfrontaliero per comprendere le competenze esclusive e concorrenti di ognuna delle sei regioni coinvolte. Questo approccio al mondo della conoscenza passa attraverso le Università per arrivare a una rete di Università transfrontaliere che possano formare persone in merito ai due diritti, italiano e austriaco.
Nel secondo blocco di interventi denominato “Le istituzioni dialogano con il territorio” hanno partecipato, in presenza o da remoto, i rappresentanti di tre importanti atenei: Claudio Cressati, Direttore Vicario del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università degli Studi di Udine; Francesco Palermo, Professore di Diritto pubblico comparato all’Università degli Studi di Verona; e Olaf Riss, Professore di Diritto privato dell’Università Alpe Adria di Klagenfurt. È stata evidenziata la correlazione tra cooperazione e competenze comuni.
I GECT hanno il compito di supportare le tante opportunità emerse grazie al progetto Fit4Co, a sua volta finanziato dal “Programma Interreg Italia-Austria V A 2014 -2020” che ha come obiettivo la valorizzazione dei territori e al quale si deve anche la collaborazione stessa tra i due Euregio.
Nell’ultimo blocco di interventi, “il GECT e i GAL”, Martha Gärber, Direttrice del Dipartimento Europa della Provincia Autonoma di Bolzano, ha illustrato il futuro della multilevel governance. Questo tipo di approccio permette di affrontare le sfide delle aree transfrontaliere e rendere maggiormente sinergici gli interventi sul territorio. In quest’ottica le strategie transfrontaliere Community-led local development (CLLD) finanziate dal programma Interreg V-A Italia Austria e promosse dai GAL sono essenziali in quanto direttamente a contatto con le piccole realtà locali.
Sandra Sodini ha in seguito sintetizzato i tre concetti chiave emersi volti a favorire la cooperazione transfrontaliera e la crescita comune: l’attenzione al territorio, l’importanza della conoscenza e il ruolo dei GECT come punto di contatto per dare continuità ai progetti e far crescere l’Europa.
Le conclusioni sono affidate in prima battuta ad Annalisa Bisson, Direttrice delle relazioni internazionali della Regione Veneto, che ha ricordato come la pandemia abbia fatto riscoprire l’importanza dei territori e della loro positiva relazione con le comunità e ci abbia lasciato un importante insegnamento su cui basare la collaborazione futura. In chiusura è intervenuta Esther Horner, rappresentante del Land Carinzia, che ha ringraziato per l’importante esperienza costruita insieme e ha ricordato che i GECT sono uno strumento fondamentale per costruire la relazione tra regioni transfrontaliere.