Da sempre, a Ronchi dei Legionari, si va a “caccia” di evasori. In questi anni si sono recuperati tanti soldi con quest’azione incisiva e capillare. Così proprio com’è stato comunicato in aula nei giorni scorsi dall’assessore alle finanze, Paola Conte.
Nella manovra di bilancio, infatti, trovano posto anche 75mila euro che riguardano il recupero dell’evasione Imu accertata nei mesi passati. C’è sempre qualcuno che, evidentemente, si dimentica di pagare. Possono essere contravvenzioni per il mancato rispetto del codice della strada, tasse come quella per l’asporto dei rifiuti, ma anche rette per le mense scolastiche ed altro ancora. Dopo gli avvisi bonari e le sollecitazioni, che non sempre vanno a buon fine, si arriva al recupero coattivo, ovvero all’ingiunzione di pagamento.
Un “leit motiv” che sottolinea ancora una volta la puntigliosità degli uffici in questo settore. Già negli passati, va detto, l’ufficio tributi ha svolto un lavoro enorme, recuperando oltre il 50% dell’evasione delle imposte accertate. Un successo importante che va verso l’obiettivo di assicurare i servizi per i cittadini. Le risorse recuperate vanno a beneficio di tutta la comunità, perseguendo in questo modo anche l’obiettivo di equità nel prelievo tributario.
“Da sempre – sottolinea l’assessore alle finanze, Paola Conte – il nostro servizio tributi effettua una verifica dello stato di tutte le richieste avanzate, così come dei pagamenti di tutte le tasse ed imposte comunali. Il lavoro svolto è davvero imponente e ringrazio tutti i dipendenti comunali per la professionalità dimostrata. Uno degli obiettivi – ha proseguito – è senz’altro di continuare alacremente il lavoro di accertamento e ciò per una questione di equità nei confronti di tutti i cittadini che correttamente pagano il dovuto”.
Nei mesi scorsi, va ricordato, erano stati colpiti i furbetti delle mendaci dichiarazioni. La stretta ed intensa collaborazione tra la municipalità ronchese e la Guardia di Finanza, sotto traccia, senza tanti proclami ma ugualmente precisa ed efficace, aveva permesso alle Fiamme Gialle di individuare alcuni ronchesi che, per ottenere contributi o benefici economici, avevano autodichiarato false attestazioni riguardanti le loro pessime condizioni economiche e finanziarie.