L’Italia e il Fvg restano ancora esclusi dalle aperture dei confini. L’ultima doccia fredda arriva dalla Croazia che ha già riaperto le frontiere, ma solo per i cittadini di 10 Paesi. E tra gli ‘eletti’ non figurano gli italiani. Hanno il via libera di Zagabria, infatti, i turisti in arrivo da Austria, Repubblica Ceca, Estonia, Germania, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia e Slovenia che potranno viaggiare senza fornire alcuna giustificazione. I timori di corridoi turistici e di un più generale ‘dumping’ nei confronti del nostro Paese, insomma, si fanno ogni giorno più concreti.
Nel frattempo, mentre si attende di conoscere il quadro delle riaperture interne – il Governo valuterà in base agli ultimi dati dalle Regioni se dare l’ok agli spostamenti interni dal 3 giugno – la Slovenia temporeggia, mentre l’Austria continua a frenare. Le dichiarazioni in arrivo da Vienna non sono molto rassicuranti, dato che il ministro della Salute Anschober ha bollato il nostro Paese come un “focolaio, anche se in alcune regioni la situazione è migliorata e l’impegno è grande. Sono un sostenitore della libertà di movimento, ma con l’Italia dobbiamo ancora essere prudenti”.
Pure la Svizzera, per ora, non intende riaprire le sue frontiere. Per Berna la data del 3 giugno “è prematura” e i viaggi, se pure possibili ai cittadini svizzeri, resteranno sconsigliati. Molti confini, insomma, potrebbero restare chiusi fino al 6 luglio, quando dovrebbe essere ristabilita del tutto la libertà di circolazione nell’area Schengen. A meno che la diplomazia non riesca a far superare prima le barriere.