Dopo la Slovenia, anche la vicina Austria si avvia a un semi-lockdown. Il cancelliere Sebastian Kurz ha annunciato per domani una conferenza stampa, nella quale illustrerà al Paese le nuove misure di contenimento per la pandemia da Covid-19. “I limiti di capacità del sistema sanitario potrebbero essere superati a metà novembre. C’è un urgente bisogno di agire per fermare lo sviluppo del virus”, ha detto il ministro della Salute Rudolf Anschober.
I numeri, infatti, continuano a salire rapidamente: ieri ci sono stati 4.453 nuovi casi (a fronte di una popolazione di meno di 9 milioni di abitanti) e, per la prima volta, uno stato federale, la Bassa Austria, ha superato la soglia dei mille contagi.
Nel dettaglio, le disposizioni potrebbero prevedere la chiusura di ristoranti e strutture ricreative, culturali e sportive per circa un mese. Il commercio e le scuole, invece, dovrebbero rimanere aperti, ma con possibilità di favorire la didattica a distanza per le superiori. Dal Governo, poi, dovrebbe arrivare un invito a favorire il più possibile lo smart working.
Non ci dovrebbe essere, come avvenuto in Slovenia, un coprifuoco. Si potrà, insomma, uscire di casa in qualsiasi momento per emergenze, assistenza a persone e bambini bisognosi di sostegno, spesa, scopi professionali e relax fisico e mentale.
“L’Europa è attualmente nel mezzo della seconda ondata e tutti gli Stati membri devono affrontare le stesse sfide e blocchi o condizioni simili a blocchi”, ha detto Kurz, dopo il video summit di ieri, nel quale i Paesi dell’Ue si sono confrontati sulle misure adottate e allo studio per il contenimento del Coronavirus. L’obiettivo del Consiglio europeo è “uno stretto coordinamento nell’Ue” per quanto riguarda le misure Covid. Il Cancelliere ha messo in guardia contro la chiusura delle frontiere: “I confini Ue devono rimanere aperti, perchè tutti i Paesi hanno una situazione simile”.
“Il coordinamento con i nostri vicini funziona bene. L’Austria è particolarmente intrecciata con la regione tedesca, non solo in termini di turismo, ma anche in termini di scambio economico”, ha detto Kurz.
In conclusione, Kurz ha sottolineato che “abbiamo un autunno e un inverno difficili davanti a noi. Siamo nel mezzo della seconda ondata in tutta Europa e anche in Austria i numeri sono estremamente alti. È necessario fermare questa crescita massiccia in modo che le terapie intensive non sia sovraccaricate e che i medici non debbano prendere decisioni di vita o di morte”.