A guidare il gruppo di CasaPound che ieri ha occupato l’Aula del Consiglio regionale per leggere al megafono un proclama contro le istituzioni sul tema dell’immigrazione è un dipendente della Regione.
Il rappresentante triestino dell’organizzazione di estrema destra è Francesco Clun ed è impiegato amministrativo presso la Direzione Centrale Salute, Politiche Sociali e Disabilità.
In questi giorni, Clun è regolarmente in servizio, visto che, contattato dalla nostra redazione al numero dell’ufficio, ha prontamente risposto, anche se in trasferimento di chiamata sul suo telefono cellulare.
“È scandaloso che l’autore della gravissima azione di ieri sia a libro paga dell’Amministrazione regionale, deve essere immediatamente licenziato”. Non si fa attendere la reazione del capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo, dopo aver appreso che uno dei militanti di CasaPound che avevano fatto irruzione nell’aula del Consiglio regionale, è un dipendente regionale.
“Vogliamo sapere con quale criterio è stato assunto dalla Direzione Sanità: qualcuno deve assumersi fino in fondo la responsabilità di questa situazione. Non è accettabile liquidare quanto è successo con qualche dichiarazione di scuse o prese di distanza. Siamo di fronte all’infiltrazione delle istituzioni da parte di soggetti eversivi e antidemocratici, servono risposte chiare e tempestive”, conclude Moretuzzo, firmatario, con il collega Giampaolo Bidoli, di un’interrogazione, già depositata, con la quale si chiede alla Giunta Fedriga quali provvedimenti intenda assumere nei confronti del dipendente rispetto alla vergognosa vicenda.
“E’ vergognoso che un dipendente regionale possa permettersi di commettere atti contro le istituzioni democratiche e continuare a occupare il suo posto di lavoro. Gli atti di cui è stata protagonista questa persona sono stati stigmatizzati dall’intero Consiglio regionale, sono stati oggetto di denuncia presentata dal presidente dello stesso Consiglio regionale, vanno contro le leggi e contro il Codice di comportamento dei dipendenti regionali, non possono in alcun modo configurarsi come espressione di un’opinione. Se per aver civilmente criticato l’Amministrazione regionale, a un medico è stato interrotto il rapporto di lavoro con un’Azienda sanitaria della nostra regione, al fascista capo del manipolo di CasaPound crediamo vada comminata una sanzione proporzionata. Persone così non sono degne di lavorare nelle Istituzioni e qualsiasi sia la tipologia di contratto vanno cacciate quanto prima”. Lo afferma il segretario regionale Pd Fvg Cristiano Shaurli, dopo che è venuto alla luce il fatto che fosse un dipendente regionale a guidare il gruppo di militanti di CasaPound che hanno manifestato nell’aula del Consiglio regionale.
“I deprecabili fatti accaduti ieri nell’Aula del Consiglio regionale vanno chiariti fino in fondo. Per questo abbiamo inviato una nota ufficiale con la richiesta al presidente Fedriga di verificare la presenza di dipendenti regionali o interinali, come pare essere, tra i militanti di CasaPound che ieri hanno occupato l’Aula e interrotto i lavori della VI commissione, e la conseguente adozione di provvedimenti disciplinari”. A dirlo è il vice capogruppo del Pd, Diego Moretti rendendo noto che il gruppo del Pd ha inviato una lettera al presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga con la richiesta di provvedimenti disciplinari nei confronti dei militanti di CasaPound che ieri hanno occupato l’Aula del Consiglio regionale, qualora fra essi ci fossero dipendenti regionali o somministrati da agenzie interinali.
“La gravità dei fatti e le responsabilità personali di tutti coloro che hanno partecipato al raid squadrista di ieri sono di tutta evidenza ed è per questo che riteniamo vadano presi tutti i provvedimenti del caso”. Inoltre, continua Moretti, “il nome di uno degli attivisti di CasaPound, Francesco Clun, è già emerso dalle indagini. In passato è stato più volte candidato nelle liste di “Un’altra Trieste” (l’ultima alle Circoscrizionali di Trieste del 2016), lista che allora faceva riferimento anche all’attuale assessore Rosolen”.
“È emblematico come la sinistra attacchi un impiegato chiedendo la sua testa in ambito lavorativo. Si tratta di quello stesso ambito che, una volta, la sinistra tutelava e su cui basava la propria azione politica”. Casapound replica alle richieste di licenziamento di Francesco Clun, leader del movimento e l’autore dell’intervento in Aula. Il gruppo conferma anche che Clun era in ferie. “Chiedere il licenziamento di un lavoratore per ritorsione politica – continua il comunicato – additandolo addirittura di essere un eversore, è vergognoso e viola quella stessa Costituzione che è sempre sulla bocca della sinistra quando si tratta di limitare la libertà altrui. A questo si aggiungono altre insinuazioni che ledono l’onore e il decoro del responsabile triestino della tartaruga frecciata e per le quali – annuncia il movimento – tutti gli interessati saranno querelati. Precisiamo ancora una volta – sottolinea la nota – come l’intervento sia stato del tutto pacifico e non c’è stata alcuna intimidazione o atto di violenza verso qualsiasi persona lì presente destituendo, quindi, di qualsiasi fondamento chi afferma il contrario”.