Dopo i finti cartelloni stradali affissi nella notte tra domenica e lunedì alle porte di Udine e di diversi paesi dell’hinterland, i militanti di CasaPound oggi hanno organizzato un blitz in Consiglio regionale, dove era in corso la VI Commissione con all’ordine del giorno l’approvazione preliminare del programma immigrazione 2020.
Il gruppetto, una quindicina di persone, armate di bandiere e megafono, è entrato in Aula per denunciare la gestione dei flussi migratori in Fvg, anche alla luce delle proteste che da ieri sono scattate all’interno dell’ex caserma Cavarzerani: “Questo è il frutto della vostra inettitudine” hanno detto all’indirizzo dei consiglieri presenti.
“E’ un atto sgradevole, perché è inaccettabile che, in un’Istituzione, mentre si sta lavorando su un tema delicato come l’immigrazione, la Commissione venga interrotta e non possa lavorare. E’ un’azione inaccettabile, non giustificata e non legittimata da alcun tipo di regolamento”, sono le parole di condanna dell’assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti.
“Ci sono altri strumenti per farsi sentire, come le audizioni, che non sono mai state negate a nessuno, che sia Casapound o i Centri sociali. Quest’Aula è un luogo di ascolto e confronto, ma seguendo delle regole ben precise. Ci sarà oggi un gesto di condanna forte, anche formale, dalla Commissione e del Consiglio regionale. E c’è sicuramente la condanna di quanto accaduto da parte mia. Ma l’invito è quello di abbassare i toni, che non vuol dire non parlare dei problemi in modo aspro e critico, usando anche termini forti. Significa farlo rispettando le Istituzioni democratiche. La differenza sta in questo: io i toni forti li uso nelle aule democratiche per far valere le mie ragioni, lasciando poi all’elettorato la possibilità di decidere. Interrompere una seduta non è democrazia. Non è questione di toni o termini, ma di come lo fai”, conclude Roberti.
“L’occupazione di forza dell’aula del Consiglio regionale da parte di CasaPound è un episodio senza precedenti, un gravissimo attacco alle Istituzioni di cui bisogno aver chiara la portata sovversiva, la gravità e pericolosità. È semplicemente inaccettabile che un manipolo di fascisti si introduca illegalmente con megafoni nel Consiglio regionale e interrompa i lavori di una commissione con atteggiamenti intimidatori”, afferma il segretario regionale Pd Fvg Cristiano Shaurli, dopo che oggi a Trieste un gruppo di militanti di CasaPound ha fatto irruzione nella sede del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia e, dispiegate due bandiere italiane, si sono posizionati in un lato dell’emiciclo leggendo con un megafono una dichiarazione contro le politiche migratorie.
Rilevando che “tutti insieme per fortuna si è stigmatizzato quando accaduto”, l’esponente dem sottolinea che “rimane l’errore del presidente della commissione, dell’assessore e di molti consiglieri, che sono rimasti immobili senza reagire ad ascoltare, in un’aula illegalmente occupata, i proclami di beceri fascisti. Così rischiamo di legittimare atti violenti che – ammonisce Shaurli – infrangono le regole della democrazia. Mi auguro che l’istituzione Regione denunci immediatamente i responsabili”.
“Di fronte a un atto vergognoso e senza precedenti, la Lega, abituata a diffondere intolleranza e odio con la propria propaganda, riesce a non essere seconda al manipolo di fascisti facinorosi che hanno violato il luogo più alto della democrazia in Fvg e che attacca la maggioranza sul suo stesso campo. La frase di un esponente della Lega che in Aula ha dichiarato che sparerebbe ai migranti è di una violenza inaudita e ingiustificabile. Non solo la forza di maggioranza ha accettato il dialogo con chi calpesta la democrazia, ma ne ha condiviso anche gli intenti aggressivi. È ora di mettere un freno all’odio e iniziare a gestire il fenomeno migratorio in regione, non cavalcarlo per incassare voti facili”. A dirlo è la consigliera regionale del Pd, Chiara Da Giau commentando l’interruzione dei lavori della VI commissione da parte di Casapound.
“Dopo le gravi affermazioni del consigliere leghista Calligaris, è stato impietoso l’intervento del capogruppo della Lega, Bordin che si è immediatamente affrettato in improbabili paragoni e classifiche tra quale atto fosse più grave, se l’occupazione dell’Aula consiliare o i fatti accaduti ieri a Udine nell’ex caserma Cavarzerani. Il rispetto delle regole vale per tutti, lo diciamo da sempre. Quello che non è accettabile è l’uso strumentale di questi argomenti e soprattutto la continua violenza comunicativa che ogni giorno la Lega riversa su tutta la comunità, incapace poi di gestirne le conseguenze”, conclude Da Giau.
“Antonio Calligaris non può continuare a ricoprire il ruolo di consigliere regionale. Di fronte alle gravissime dichiarazioni -“Io sono uno di quelli che gli sparerebbe (ai migranti, ndr)- l’unico gesto possibile è dare le dimissioni”. A dirlo è il vice capogruppo del Pd, Diego Moretti a margine delle dichiarazioni del consigliere regionale della Lega, Antonio Calligaris in Aula, durante l’interruzione dei lavori della VI commissione da parte degli attivisti di CasaPound. “Le sconcertanti, indegne e becere affermazioni di Calligaris fanno venir meno lo svolgimento “con dignità e onore” del ruolo di consigliere regionale e di rappresentante del popolo che la Costituzione espressamente prevede. Nulla giustifica affermazioni come quelle sentite oggi nell’Aula di piazza Oberdan». Inoltre, continua Moretti, «la deriva d’odio di un clima pesante purtroppo rimbalza anche sui social, dove il responsabile della squadra di Protezione civile di Grado ha dato un pessimo esempio di violenza. Un fatto inaccettabile, per il ruolo che riveste nella comunità e per rispetto ai tantissimi volontari di protezione civile che hanno nel senso di umanità e nella solidarietà verso qualunque essere umano i loro tratti distintivi di comportamento. Bene ha fatto il sindaco Raugna a sospenderlo oggi dal ruolo di coordinatore”.
“Un gesto vergognoso e violento, che condanniamo senza se e senza ma”. Così il Gruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, dopo l’irruzione in aula da parte di esponenti di Casa Pound, mentre la VI Commissione era impegnata nella discussione del Programma immigrazione. “In barba a ogni controllo sanitario e a ogni regola di riconoscimento, queste persone hanno forzato il blocco delle guardie all’ingresso del palazzo di piazza Oberdan e sono saliti in aula, dove peraltro non sarebbero potuti entrare, facendo il loro show per poi andarsene come se niente fosse accaduto” prosegue il Gruppo M5S.
“Per fortuna, non c’è stata violenza fisica, ma la stessa violazione di un’istituzione rappresenta di per sé un atto violento e grave – prosegue la nota -. Un episodio che pone anche un problema di sicurezza nell’accesso del Consiglio regionale: le conseguenze sarebbero potute essere più gravi”.
“Ci dissociamo, al di là delle successive scuse in aula, anche dalle parole del consigliere della Lega, Antonio Calligaris, che ai rappresentanti di Casa Pound ha apertamente detto che ‘ai migranti sparerebbe tranquillamente’. Riteniamo che su queste gravissime parole, il presidente Fedriga dovrebbe prendere provvedimenti – concludono i consiglieri del MoVimento 5 Stelle -. Una giornata davvero da dimenticare per il Consiglio regionale: ci auguriamo che episodi come questi non accadano mai più”.
“Gravissimo atto d’intimidazione razzista e fascista oggi in Consiglio Regionale a Trieste da parte di una trentina di facinorosi che hanno letto con l’ausilio di un megafono un proclama contro gli immigrati”, denuncia il consigliere di Open Sinistra Fvg Furio Honsell. “Sono stato il primo a rendermi conto che stava avvenendo un fatto pericoloso e gravissimo. Sono balzato in piedi, esprimendo la mia condanna, ascoltando il solito lessico che, purtroppo, spesso si sente anche in questo Consiglio da una certa parte politica. Sono immediatamente uscito dall’aula criticando il Presidente e l’Assessore che, invece, restavano in silenzio, ammutoliti nello sconcerto”.
“Questi eventi sono il frutto della retorica che è stata cavalcata da una certa parte politica che cerca il facile consenso senza ragionare su problemi complessi e che, anzi, non esita a evocare un linguaggio violento e funereo, come fatto dal consigliere Calligaris che non ha esitato ad affermare che ai migranti sparerebbe, senza curarsi del suo ruolo istituzionale o del peso delle sue parole, ancor più gravi perché pronunciate nella più alta sede della democrazia della nostra Regione. Esprimo la più ferma condanna per questo gesto di intimidazione”, conclude Honsell.
Parla di “tempi bui” il capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo, in relazione ai fatti accaduti oggi a Trieste in seguito all’irruzione di un gruppo di militanti di CasaPound nella sede del Consiglio regionale dove l’assessore alla Sicurezza stava illustrando alla VI Commissione consiliare il programma per l’immigrazione 2020. Moretuzzo ha lasciato l’aula in segno di protesta, biasimando sia il gesto, gravissimo, degli occupanti di estrema destra e le loro «dichiarazioni farneticanti», sia le “inascoltabili parole del consigliere Calligaris, che ai migranti, ha detto, sparerebbe tranquillamente. Questo, assieme alle dichiarazioni aberranti del responsabile della Protezione civile di Grado che promette squadroni della morte per sedare la rivolta all’ex caserma Cavarzerani di Udine – commenta Moretuzzo –, ci dà la misura del clima che stiamo vivendo, della responsabilità politica di quello che sta succedendo e di quello che potrebbe succedere. Si possono avere visioni diverse sulle politiche di gestione dei fenomeni migratori, sul senso dell’accoglienza, sui confini. Si tratta di temi complessi e di portata epocale, che non hanno risposte semplici. Ma è inaccettabile che chi rappresenta le istituzioni scada a questo livello”.
Il fenomeno dell’immigrazione “va gestito con responsabilità e senso della realtà – commenta infine il capogruppo del Patto per l’Autonomia, entrando nel merito del piano regionale –. L’anno scorso Roberti aveva stanziato 350 mila euro per i rimpatri degli immigrati – pura propaganda, vista l’inapplicabilità della misura –, quest’anno non ce n’è traccia. Si metta in campo una strategia operativa seria, concreta. Non si governa a colpi di slogan”.
“CasaPound organizza un blitz in Consiglio regionale per protestare contro l’arrivo dei migranti e contro chi governa quella regione e il consigliere leghista Calligaris, per tutta risposta, avrebbe detto che lui ai migranti sparerebbe, senza curarsi del ruolo istituzionale che ricopre o della gravità delle sue parole. L’occupazione dell’Aula del consiglio regionale da parte di CasaPound è l’ennesimo gravissimo attacco alle istituzioni. Su questi fatti gravissimi è necessario un intervento immediato della ministra Lamorgese: CasaPound va sciolta e il consigliere leghista va sospeso dal suo ruolo”. Lo afferma il capogruppo di LeU a Montecitorio Federico Fornaro commentando quanto accaduto oggi a Trieste.
Anche Italia Viva Fvg esprime “una profonda preoccupazione e indignazione per quanto accaduto oggi durante i lavori del Consiglio regionale. Sono gravissime le esternazioni del consigliere regionale Calligaris, che ha dichiarato testualmente io ai migranti sparerei tranquillamente”.
“Attendiamo che la Lega si dissoci da un simile intendimento. Il tema delle migrazioni è delicato e complesso. Ancora una volta però si dimostra il suo uso più becero e strumentale. Il nostro invito è di fermarsi prima che odio e intolleranza diventino atteggiamenti ordinari. Questi atteggiamenti da parte di chi riveste ruoli istituzionali non aiutano la risoluzione di problemi così complessi. Anzi, mirano alla non soluzione sfruttando le legittime preoccupazioni dei cittadini. Ulteriore questione che a nostro giudizio merita un approfondimento è come sia stato possibile che un gruppo di contestatori sia riuscito ad entrare in Consiglio regionale così facilmente e a bloccare una commissione in corso”, conclude la nota di Italia Viva FVg.
Le scuse di Calligaris
“Sono sinceramente pentito di aver pronunciato parole che possano essere ricondotte ad azioni violente lontane dal mio modo di essere. Mi scuso con chiunque possa rimanere turbato dai toni e dal significato delle parole da me usate e voglio rassicurare che non era mia intenzione istigare alla violenza. Sono andato oltre in un momento di concitazione”, scrive in una nota il consigliere della Lega Antonio Calligaris in merito alle parole usate durante l’irruzione di alcuni rappresentanti di Casapound in consiglio regionale.