Dal primo febbraio, il Regno Unito non farà più parte dell’Unione Europea. Il divorzio entrerà in vigore questa notte, precisamente dalle 23 ora britannica (la mezzanotte per il fuso dell’Europa Centrale). A oltre tre anni e mezzo dalla vittoria del ‘Leave’ al referendum del 2016 sulla Brexit, dopo mesi di infruttuose trattative e votazioni contrarie, le dimissioni della premier Theresa May e l’elezione del primo ministro Boris Johnson, la separazione diventa realtà.
Ma cosa cambia in concreto? Nell’immediato poco, dal momento che, fino al 31 dicembre 2020, sarà in vigore un periodo di transizione, in attesa di negoziare i nuovi parametri delle relazioni sul commercio e sui controlli alle frontiere, in particolare nell’Irlanda del Nord.
Fino al 1 gennaio 2021, insomma, non servirà il visto e si potrà continuare a viaggiare con la carta d’identità. Da domani, invece, anche nelle location turistiche non saranno più accettati pagamenti in euro, ma sono con la sterlina.
“L’alba di una nuova era”: così Johnson saluterà la Brexit nel suo discorso alla nazione. “Stanotte non segna una fine, ma un inizio, un momento in cui si alza il sipario per un nuovo atto. E’ tempo che il Regno e il popolo britannico tornino a unirsi per andare oltre”.