Mentre in piazza Montecitorio Lega e Fratelli d’Italia manifestano contro il Governo, in Aula il premier Giuseppe Conte pronuncia il suo discorso programmatico, prima del dibattito e del voto di fiducia alla Camera per il nuovo Esecutivo. L’intervento – di circa un’ora e mezza – è stato più volte interrotto, specie nel finale, quando dai banchi del centrodestra si è levata l’invocazione ‘elezioni, elezioni’.
Conte esordisce invocando “l’uso di un lessico più consono, rispettoso delle persone e delle idee. La lingua di questo Governo sarà diversa. I cittadini si attendono consapevolezza del ruolo e non possiamo deluderli”. Citando Saragat, “dobbiamo mostrare il volto umano della Repubblica”.
Sviluppo, innovazione ed equità sociale i punti cardine. “La prima sfida sarà la sessione di bilancio, che punti a crescita e sviluppo sostenibile, in un quadro internazionale caratterizzato da profonda incertezza. La crisi manifatturiero obbliga a un’agenda riformatrice di lungo respiro, in un quadro europeo. L’Italia cresce a ritmi inferiori alle sue possibilità. Dobbiamo invertire la tendenza con un’azione coordinata, interna ed europea”, prosegue Conte. “Ampliare l’accesso al lavoro di giovani e donne, specie nel Mezzogiorno. Serve lavoro con salari adeguati e degni di un Paese civile. Scarsa formazione, conciliazione lavoro-famiglia e servizi alle famiglie sono le prime leve sulle quali agire. Per questo il primo intervento del Governo”, annuncia Conte, “sarà sugli asili nido. La cura della famiglia non può essere di ostacolo al lavoro. Si può fare combattendo la discriminazione di genere, specie nei luoghi di lavoro. Puntiamo ad un azzeramento delle rette per i nidi in collaborazione con le Regioni dal prossimo anno scolastico 2020-2021 e ad ampliare l’offerta dei posti disponibili”.
Poi, attenzione alle misure a sostegno dello studio, in ottica di innalzamento dell’obbligo e rafforzamento di università e ricerca, “perché i giovani sono la nostra spinta propulsiva. Questo è il Governo più giovane e non può rinnegare se stesso. L’Italia dovrà essere un laboratorio d’innovazione e idee, offrendo ai giovani spunti per rimanere. Lavoro di qualità e innovazione, no al precariato. Crescita integrale e inclusiva”.
“La nostra forza è un sistema industriale che fa incontrare produzione di massa con personalizzazione e flessibilità. Dobbiamo consentire ai privati di investire. Massima attenzione all’innovazione tecnologica e alla digitalizzazione per aiutare le imprese e le Pubblica amministrazione a trasformare l’Italia in una Smart Nation. Innovazione non solo dell’industria, ma anche dell’economia e della società. La Pa deve realizzare le infrastrutture. Entro un anno un’unica identità digitale. Servono banda larga, ma anche infrastrutture tradizionali, con un’attenzione all’ambiente. In quest’ottica si punta a un più razionale sistema delle concessioni, che andranno riviste. Sull’Autostrada: nessuno sconto. Obiettivo tutela interesse pubblico e memoria delle 43 vittime del Ponte Morandi”.
Altri punti sono poi “Rigenerazione urbana, ricorso fonti rinnovabili e contrasto ai cambiamenti climatici. No al rilascio di nuove concessioni di trivellazione per gli idrocarburi”.
“L’agricoltura è un comparto fondamentale. Bisogna sviluppare il bio, accrescere innovazione e tracciabilità. Attenzione poi alla sicurezza del territorio. Ricostruzione post terremoto: serve una normativa organica per rendere più spedite le procedure, specie quelle pubbliche. E la ricostruzione va fatta ripartire. Serve una Banca pubblica per gli investimenti, che aiuti le imprese e dia impulso all’accumulazione capitale del sud. Usare al meglio i fondi europei di sviluppo, tenendo in considerazione punti di forza e debolezza del sistema produttivo. Le piccole imprese devono strutturarsi per affrontare la sfida della competizione e dell’internazionalizzazione”.
“Turismo, settore chiave: oltre il 10% del nostro Pil. Serve una revisione della governance pubblica. Promuovere percorsi multiformi e valorizzazione e conservazione patrimonio artistico, naturale e culturale. Investire sulle imprese della creatività e della cultura perché l’intera società ne trarrà beneficio. Pieno diritto a confrontarsi con un fisco chiaro, trasparente, amico di cittadini e imprese. Alleanza per alleggerire la pressione. Tutti devono pagare le tasse, con l’obiettivo che tutti possano pagare meno. Graduale rimodulazione delle aliquote a sostegno redditi medio bassi, in linea con una contribuzione progressiva”.
“Cuneo fiscale a totale vantaggio dei lavoratori e salario minimo garantendo massime tutele anche attraverso i contratti collettivi dei sindacati maggiormente rappresentativi. Serve una legge sulla rappresentanza sindacale, su indici molto rigorosi. Giusto compenso anche per i non dipendenti. Parità di genere nelle retribuzioni, battaglia da portare a termine al più presto. Legge per prevenire infortuni e decessi sul lavoro e contrasto allo sfruttamento”.
Attenzione anche alla “tutela dei risparmi dei cittadini: banca, finanza e assicurazioni sono sempre più intrecciati. Le attività di vigilanza devono essere più coordinate, anche a livello europeo. Più trasparenza e informazioni”.
“Visione di ampio respiro, tenendo conto dei vincoli di finanza pubblica. Liberare nuove risorse da investire in una nuova stagione riformatrice. La sensibile riduzione dei tassi è un segnale della fiducia dei mercati e permette di liberare risorse per il Paese”.
Si parte con la prossima manovra: “La sfida per quest’anno è evitare l’aumento dell’Iva e avviare l’alleggerimento del cuneo fiscale. Le risorse andranno reperite con una strategia organica e articolata, con la Spending Review, un attento riordino delle agevolazioni che salvaguardi la funzione sociale e redistributiva, il contrasto all’evasione e il ricorso alla digitalizzazione”.
“La famiglia ha un ruolo sociale insostituibile. Serve una politica integrata anche a sostegno della natalità. Sulla disabilità (per cui Conte ha tenuto la delega), serve una razionale riunificazione della normativa per il sostegno. Non solo assistenza, ma inclusione sociale per una cittadinanza attiva”.
C’è poi il capitolo delle riforme costituzionali: “Chiederà di inserire nel primo calendario utile il voto per la riduzione del numero parlamentari, da attuare assicurando pluralismo politico e territoriale. Serve poi una Riforma condivisa del sistema elettorale per riavvicinare i cittadini alle istituzioni. Sarà un percorso ampio, che richiederà tempo, perché ogni intervento sulla Costituzione presuppone una verifica degli equilibri designati dai Costituenti”.
Spazio, quindi, “all’Autonomia differenziata, che salvaguardi l’unità giuridica e la solidarietà. Bisogna stabilire i Livelli essenziali delle prestazioni e i fabbisogni standard per offrire a tutti i cittadini la medesima qualità dei servizi. Dobbiamo evitare che questo processo possa contribuire ad aggravare il divario nord-sud”.
Tra i punti anche Acqua pubblica e Sanità pubblica e universale, per la quale si prevede un piano di assunzioni straordinarie medici e infermieri. Attenzione, poi, al pluralismo dell’informazione: bisogna entrare nel merito dei temi, evitando polemiche”.
Si arriva quindi all’ampio capitolo dedicato all’Ue: “Nella nuova commissione, l’Italia deve essere protagonista di una fase di rilancio e rinnovamento. Un’Europa più solida, inclusiva, attenta all’ambiente e alla coesione sociale e territoriale. Difendere l’interesse nazionale non significa isolarsi”, ha detto Conte. “E’ dentro l’Europa che si deve operare, non fuori. Bisogna migliorare il patto di stabilità e guardare alla crescita, sostenendo gli investimenti. No alla concorrenza sleale anche nella tassazione. I profitti devono essere tassati dove sono realizzati”.
“Sull’immigrazione, serve un approccio strutturale e non emergenziale, definendo una normativa che persegua l’immigrazione clandestina, ma affronti l’integrazione per chi ha diritto di rimanere nel nostro Paese e i rimpatri. Rivedremo il decreto sicurezza alla luce delle indicazioni del Presidente della Repubblica. Ma è fondamentale la solidarietà tra gli stati membri Ue: finora è stata solo affermata e non realizzata. In particolare, puntiamo alla creazione di corridoi umanitari europei”, prosegue Conte.
Sulla posizione internazionale dell’Italia, “ci muoveremo all’insegna della vocazione euro-atlantica, ma con un occhio al Mediterraneo allargato e all’Africa in generale; rilancio dell’azione nei Balcani e attenzione al Sudest asiatico, sempre in un’ottica euro-atlantica”.
“Non sarà facile”, ha concluso Conte. “I partiti hanno dato una prova di coraggio, mettendo da parte i pregiudizi. E’ un impegno che assumiamo con la massima trasparenza nei confronti del Paese. Dovremo essere sobri nelle parole e operosi nelle azioni”. Infine un invito a evitare le liti e ad un uso responsabile dei social network.