“Il Coronavirus ‘2019-nCoV’, che rappresenta una grave minaccia per la salute pubblica a livello mondiale, potrebbe esserlo anche per l’agricoltura, senza adeguate misure di prevenzione”. Lo scrive in una nota l’europarlamentare friulana, Elena Lizzi (Lega), componente della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale, che ha presentato un’interrogazione proprio per chiedere come la Commissione europea intenda verificare che animali o prodotti di origine animale importati dalla Cina, non causino la diffusione del Virus “2019-nCoV” in Europa, nella filiera agricola.
“Nessun allarmismo – precisa Lizzi – ma l’UE deve essere pronta nell’eventualità che il virus si diffonda tra gli animali in Europa, per questo ho chiesto alla Commissione quali misure e fondi urgenti intenda utilizzare per difendere il comparto agricolo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Salute i contagi superano le 64.000 persone, di cui 2mila casi in più registrati solo nelle ultime 24 ore, e i decessi accertati a oggi ammontano a 1.383 persone. Secondo le ultime ricerche conseguite dalla South China Agricultural University, il Coronavirus sarebbe di origine animale e, in particolar modo, proveniente da pipistrelli presenti nella provincia di Wuhan”.
“L’Oma ha dichiarato – spiega l’europarlamentare friulana – che le persone che viaggiano in Cina devono evitare il contatto con animali vivi o morti. Il rischio riguarderebbe anche i prodotti di origine animale che entrano in Europa senza i controlli necessari nei porti e alle frontiere per rilevare la presenza del virus”. Lizzi ha chiesto alla Commissione se la situazione rappresentata, senza misure di controllo adeguate, possa aggravare l’epidemia infettando anche gli animali e recando cosi un danno incalcolabile al comparto agricolo europeo.