“Che la Lega sia in difficoltà, dopo le sbornie elettorali, è evidente e anche in Fvg la dimostrazione è lampante. Fedriga, fuori da ogni veste istituzionale attacca chiunque come fosse un tifoso. E non lo fa solo contro quelli che sono i suoi avversari politici, ma si scaglia anche contro la stampa. Si ricordi che il suo primo dovere dovrebbe essere quello di svolgere il ruolo di presidente di questa regione, così come i consiglieri che in qualche caso, per seguire l’esempio salviniano, vanno oltre ogni decenza. Tutti noi abbiamo bisogno di altro, di un futuro per cittadini e imprese del Fvg, non di inutile e dannosa tifoseria”. A dirlo è il capogruppo del Pd, Sergio Bolzonello, commentando le dichiarazioni del presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga in occasione della festa della Lega a Trieste.
“Così come avviene a livello nazionale, anche Fedriga continua, inesorabile da tempo, nel suo tentativo di mettere il bavaglio alla stampa. Prima lo ha fatto con le agenzie della Regione, ora pubblicamente attaccando uno dei principali quotidiani del Fvg, proprio mentre parlava di democrazia. L’unica cosa che si nota è una deriva in cui si abdica al ruolo istituzionale per lasciare posto a quello partitico, con l’obiettivo di perseguire una propaganda che instilla odio e sfiducia. Poi i suoi gregari danno piena dimostrazione di come, anche e soprattutto con le parole, si possa andare oltre ogni limite, sconfinando oltre ogni logica civile e instillando con parole fin troppo chiare la violenza e l’odio, fino a suggerire di tornare nei boschi per sparare contro i fascisti del Pd”.
“E’ finita la stagione della sopportazione, basta insulti e minacce: ricordiamo che l’istigazione alla violenza è un reato, ancor peggiore se commesso da chi le leggi dovrebbe farle e conoscerle”. Lo afferma il segretario regionale del Pd Fvg Cristiano Shaurli, replicando agli attacchi del presidente Fedriga e di altri esponenti del Carroccio, formulati ieri a Trieste nel corso della chiusura della festa della Lega. In particolare il consigliere regionale Danilo Slokar ha detto che “come i partigiani dovremo tornare nei boschi per sparare contro i fascisti del Pd”.
“Fedriga e i suoi – continua Shaurli – si ricordino di essere rappresentanti delle Istituzioni e non un manipolo di facinorosi. Smettano di alimentare un clima d’odio, di attaccare la stampa o chi non la pensa come loro, perché questi erano i metodi caratteristici del fascismo. Se hanno rabbia o delusione da sfogare, vadano dal loro ‘capitano’ e gli chiedano conto della caduta del governo. Meglio di tutto: inizino finalmente a lavorare per la nostra Regione”.
“Fedriga, Slokar e ‘compagni’ si ricordino anche – aggiunge Shaurli – che molti partigiani sono morti per darci la nostra Costituzione: abbiano rispetto per chi ha offerto la propria vita all’Italia e ci ha donato le regole della democrazia parlamentare. La prima di queste regole, l’art. 1 della Costituzione dice che la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione; ma fra questi limiti – conclude – c’è quello di non sparare ai propri avversari politici”.
“È inaccettabile che esponenti delle istituzioni si esprimano in maniera così violenta nei confronti dei loro avversari politici. Stavolta è toccato al Pd, a cui esprimiamo la nostra solidarietà, domani toccherà a noi”. È il commento del Gruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale alle parole pronunciate alla festa della Lega a Trieste dal consigliere regionale Danilo Slokar, il quale, secondo quanto riportato dalla stampa, avrebbe affermato che “come i partigiani dovremo tornare nei boschi per sparare contro i fascisti del Pd”.
“Siamo preoccupati per il modo in cui si stanno alzando i toni nel dibattito politico – proseguono i consiglieri del M5S -. Un rappresentante istituzionale ha l’obbligo di mantenere un profilo rispettoso di tutti in modo da non istigare a reazioni violente. Accettiamo le opinioni diverse dalle nostre e le manifestazioni organizzate dalle forze politiche purché pacifiche e finalizzate a un confronto serio: quanto affermato da Slokar invece è semplicemente vergognoso. Il presidente Fedriga farebbe bene a dissociarsi immediatamente da quanto affermato dal suo collega di partito”.
“Siamo i primi a difendere la liberà di stampa come prima forma di espressione delle libertà civili e nello stesso tempo difendiamo il diritto di critica, espressione della libera manifestazione del pensiero”. Ad affermarlo il capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Mauro Bordin. “Sono stupito per l’attacco del capogruppo Bolzonello al presidente Fedriga. La Lega si è sempre contraddistinta per essere movimento di popolo che parte dal popolo e che ne sa cogliere ragioni e sentimenti. In questa prima parte di legislatura – continua Bordin – ci siamo battuti e ci batteremo sempre per dare con forza risposte ai nostri cittadini. Per questo motivo non possiamo che esprimere il più profondo dissenso rispetto alle parole del capogruppo Bolzonello, del tutto strumentali in un contesto di dibattito politico ed istituzionale che in questo momento tocca la coscienza e la responsabilità di ogni cittadino”.
“La Lega respinge ogni ipotesi violenta ma si batte con la forza della democrazia perché in occasione di crisi sia il popolo a potersi esprimere con il voto. Noi non lo temiamo e crediamo fermamente sia la prima espressione della democrazia”, conclude Bordin.
“Sono sinceramente dispiaciuto che alcune parole, pronunciate in un contesto particolare, all’interno di un’ampia disquisizione tra amici, in una festa di partito, vengano ricondotte a intenzioni violente, ben lontane dal mio modo di essere e di pensare. Riconosco che c’è stata poca chiarezza sui concetti”. Ad affermarlo il consigliere regionale della Lega Danilo Slokar in merito alle polemiche. “Non ricordo di aver pronunciato esattamente quella frase – precisa l’esponente leghista -, ma sono altrettanto sicuro della correttezza del giornalista e quindi non posso che rassicurare che non era mia intenzione istigare nessuno ad alcuna reazione violenta. Chi mi conosce sa che sono una persona pacifica che ha fatto delle battaglie di libertà e di democrazia un vanto in ogni contesto”.
“La democrazia è un bene di tutti – conclude Slokar – e in essa tutti hanno legittimità e il voto resta la sua massima espressione”.