“Forza Italia vuole la Bers in Friuli Venezia Giulia, a Trieste”. Ad affermarlo a gran voce, oggi in conferenza stampa nella sala verde del consiglio regionale, sono stati i forzisti Giuseppe Nicoli (capogruppo in consiglio regionale), Alberto Polacco (capogruppo in consiglio comunale a Trieste) e Sandra Savino (deputata e coordinatrice regionale degli azzurri). Presente anche la consigliera regionale Mara Piccin.
“Trasferire la Bers da Londra a Trieste, nell’ambito della Brexit, è importante per lo sviluppo di tutta la regione”, ha esordito Nicoli. “Nella nostra mozione che sarà discussa nel consiglio regionale in programma dal 29 settembre al 1° ottobre chiediamo al presidente Fedriga di attivarsi nei confronti del governo, affinché l’Italia si candidi a ospitare a Trieste la sede della Bers. La città ha la sua strategicità nello scenario centro-est europeo ed è proiettata nel mondo del Mediterraneo. Dobbiamo essere protagonisti nel cogliere questa opportunità. Siamo uno dei Paesi fondatori dell’Unione europea ma non ospitiamo alcuna delle sue istituzioni o organismi chiave”.
IN COMUNE. Analoga la mozione che sarà discussa il 28 settembre nel consiglio comunale di Trieste. “I capigruppo di maggioranza e opposizione – ha sottolineato Polacco – hanno rilevato l’urgenza dell’argomento, sottoscrivendo quasi all’unanimità la proposta di discussione nell’immediato. Trieste è nodale nell’ambito europeo e nello specifico guardando al centro-est Europa, alle ex economie pianificate dell’ex blocco sovietico. Avere la Bers a Trieste significa implementare le istituzioni già presenti come Ince, pensando soprattutto alle start-up presenti in città che guardano alla vocazione allo sviluppo del centro-est Europa. In questa azione di moral suasion, mi rivolgo al governo: abbiamo perso l’Agenzia del farmaco, non possiamo perdere anche questa opportunità”.
IN PARLAMENTO. Savino ha messo in chiaro che l’idea non è dell’ultimo minuto: “Forza Italia se ne occupa dal 2016, quando presentai un’interrogazione su questo tema, del quale da allora ho sempre cercato di occuparmi. Nelle mie attività politiche precedenti, inoltre, ho sempre inteso la triestinità a servizio di tutto il FVG, che si parli di porto o di Bers”.
“Il 13 aprile scadeva la possibilità di candidatura per la presidenza della Bers – ha ricordato Savino -, per la quale il ministro Gualtieri ha proposto l’ex ministro dell’economia Padoan. Si delinea una “sfida” con la Polonia. Ma seppur quello della presidenza sia un ruolo autorevole, è molto più utile all’Italia ambire alla sede della Bers. Il peso economico di questo organismo è notevole e non va pure sottovalutata l’opportunità occupazionale: soltanto i dipendenti della Bers sono 3 mila. La partita si gioca sul tavolo del gruppo di lavoro ad hoc nell’ambito del Consiglio d’Europa, sul quale sul futuro della Bers ci sono varie ipotesi. In alternativa all’obiettivo di trasferire la sede a Trieste della Bers, potrebbe esserci l’opportunità di ospitarne una filiale specializzata su sviluppo sostenibile e ambiente. È chiaro che si dovrà scegliere su cosa puntare: presidenza o sede. Conforta che sull’argomento ci possa essere condivisione di tutte le forze politiche a tutti i livelli e siamo aperti a. Anche l’allora presidente Serracchiani che vedeva di buon occhio l’opportunità: dichiarò che Trieste si prestava a ospitare la sede della Bers”.
LA BERS A TRIESTE. L’organismo finanziario, costituito nel 1990 e considerato il primo concreto atto di distensione dopo la guerra fredda, opera in quei Paesi dell’Europa centrale e orientale e dell’Asia centrale, compresi Balcani ed ex blocco sovietico, che attuano la transizione verso economie di mercato aperte, promuovendo l’iniziativa privata. Forza Italia candida Trieste in quanto città italiana a vocazione europea per eccellenza, grazie alla presenza di alcuni tra i maggiori centri di ricerca al mondo, un porto commerciale in espansione ed essenziale per i commerci da e verso l’Europea, un sistema formativo e di conoscenza di alto profilo, buoni servizi e ottima qualità della vita. Trieste, per collocazione geografica e radici storiche, è il ponte tra i Paesi fondatori dell’Ue e quelli dell’Est Europa che vi hanno aderito in seguito. A Trieste verrebbe consegnato quel ruolo centrale e prestigioso in Europa di cui spesso si parla, diventando ancor più crocevia internazionale di rapporti e affari tra occidente e oriente, con ricadute positive per tutto il territorio regionale.