“C’è grande attenzione internazionale sul Friuli Venezia Giulia e molti Stati esteri ci vedono come una reale opportunità. Il momento estremamente positivo va sfruttato al meglio ed è in questa direzione che si muove sempre più compatto un Sistema Regione che ha riaperto il cordone degli investimenti pubblici finalizzati allo sviluppo produttivo”. Intervenendo al centro congressi Stazione Marittima di Trieste al convegno “La forza del gruppo – Le infrastrutture per lo sviluppo della Regione Fvg”, il governatore Massimiliano Fedriga ha citato Logistica, Trasporti e Ricerca applicata come i tre asset di maggiore riferimento per l’internazionalizzazione di una regione “che sta favorendo importanti azioni sinergiche al fine di presentarsi compatta sul mercato globale”.
“Sul porto di Trieste si stanno indirizzando investimenti di alto livello da parte di soggetti che portano crescita reale per il nostro territorio”, ha affermato Fedriga, riferendosi all’impegno della Cina per inserire lo scalo giuliano tra gli snodi della Via della Seta così come all’imminente accordo con l’Ungheria, desiderosa di garantirsi uno sbocco privilegiato sul mare che, ha spiegato il governatore, interessa pure ad Austria e Baviera “con le quali il dialogo è in fase avanzata”.
“Stiamo lavorando su un deciso cambio di passo per il Friuli Venezia Giulia”, ha evidenziato Fedriga, parlando di una piattaforma logistica integrata “fondamentale per essere competitivi sui mercati di riferimento che sono quelli del Centro Europa”. A questo proposito, ha confermato come “sia già a regime il blocco unico costituito dagli interporti di Trieste e Cervignano, un obiettivo che si vuole raggiungere anche con Gorizia e Pordenone”.
In un contesto di logistica avanzata, il governatore ha inserito anche Trieste Airport, “l’unico aeroporto in Italia collegato direttamente con la fermata dei Frecciarossa e Frecciargento di Trenitalia. Uno scalo – ha commentato – pienamente attrezzato e sempre più rivolto all’apertura di nuove tratte di rilievo con l’acquisizione del 55 per cento delle quote da parte di un player che gestisce il 40 per cento dei voli in Italia”.
Al riutilizzo del Porto Vecchio di Trieste, Fedriga ha dedicato la riflessione conclusiva, sottolineando che le grandi scelte strategiche dovranno essere valutate e identificate insieme agli investitori, consci di una regia che vede in prima fila Regione, Autorità portuale e Comune.
“Non ci si deve spaventare di fronte all’opportunità di partenariato tra pubblico e privato che, al contrario, è fondamentale per lo sviluppo dell’economia del Friuli Venezia Giulia che si basa su un tessuto imprenditoriale al 95 per cento caratterizzato da piccole-medie imprese”. È la convinzione espressa dall’assessore regionale ad Attività produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini. “Chi porta investimenti produttivi sul nostro territorio – ha aggiunto Bini – è il benvenuto a prescindere che rappresenti capitale italiano o straniero. Quanto sta accadendo adesso con il porto di Trieste – ha sottolineato – è un volano per tutta l’area retroportuale, ovvero per l’intera regione, e crea le condizioni affinché gli investimenti pubblici che abbiamo rilanciato possano produrre un consistente effetto moltiplicatore di ricadute”.
Parlando del sistema infrastrutturale del Friuli Venezia Giulia, l’assessore l’ha definito “potenzialmente già all’altezza del mercato globale ma bisognoso di un efficientamento che ci siamo posti come obiettivo, lavorando su politiche industriali innovative che garantiscano alle aziende un’adeguata penetrazione internazionale, “ben consci che aprirsi al mondo è una condizione necessaria per essere protagonisti”.
“La Cina sta diventando il primo mercato al mondo – ha infine spiegato Bini – ed è essenziale per le imprese regionali essere presenti, utilizzando a questo scopo anche l’interesse che i cinesi stanno dimostrando nei confronti del porto di Trieste”.