Quanto pesa la pressione tributaria dei Comuni? In Friuli Venezia Giulia va dai quasi quattromila euro all’anno per i cittadini di Lignano Sabbiadoro ai poco meno di 200 euro per quelli di Magnano in Riviera. È un divario enorme, giustificato soprattutto dalla struttura urbanistica e dalla valenza turistica di ogni singolo territorio. La classifica è frutto di una ricerca esclusiva del nostro settimanale condotta dal commercialista e revisore dei conti Lorenzo Clarich.
Sono stati esaminati i bilanci consuntivi del 2021, approvati alla data del 20 settembre e regolarmente pubblicati. Sono in tutto 171 su 215 Comuni della nostra regione, gli altri non li hanno ancora approvati o non hanno ancora approntato i documenti a causa della mancanza di personale.
“Dai risultati emerge nitidamente che la pressione tributaria comunale aumenta laddove ci sono maggiori immobili adibiti a seconda o addirittura terza casa detenuti per finalità turistiche, oppure magari ricevuti in eredità e difficilmente vendibili”, spiega Clarich. “Fa parte della prima categoria il Comune di Lignano Sabbiadoro, che si trova al primo posto assoluto con una pressione tributaria pari a 3.977 euro a cittadino e con un gettito in valore assoluto pari a oltre 27 milioni, che lo pone al terzo posto assoluto dietro soltanto a Trieste e Udine e davanti ad altri Comuni molto più popolosi come Pordenone, Gorizia e Monfalcone. Lignano è seguito da Sappada, Grado, Forni di Sopra, Ravascletto, Tarvisio, Sauris e altre belle località regionali”.
“Farei, invece, rientrare nella seconda categoria altri Comuni montani un po’ meno noti come Clauzetto, Comeglians, Andreis e Claut che probabilmente registrano un gettito Imu elevato derivante dalle seconde case di emigrati e loro discendenti che, per vari motivi, si ritrovano un immobile di famiglia spesso difficile da vendere”.
Non è tutto oro quello che luccica. Infatti, un gettito alto in Comuni di territori disagiati, colpiti da spopolamento, evidenzia anche un’ingiustizia fiscale: tasse sulle case dei nonni, spesso diroccate e molto difficili da mettere a reddito o addirittura vendere. “Credo che il legislatore dovrà tenerne conto ora che l’Imu sarà normata a livello regionale” aggiunge l’analista.
Per quanto riguarda i capoluoghi di provincia al top si trova Trieste con 588 euro a residente, seguita a distanza da Pordenone (497 euro), Udine (465 euro) e Gorizia (329 euro). “Il dato di Trieste – conclude Clarich – è probabilmente dovuto all’elevato numero di seconde case detenute da investitori stranieri, cresciuti negli ultimi anni”.
Il lavoro realizzato dal commercialista e revisore dei conti Lorenzo Clarich è uno spin-off della precedente ricerca svolta assieme al professor Emanuele Padovani dell’Università di Bologna e Rosa Ricciardi, presidente regionale di Ancrel (Associazione dei revisori dei conti) su un campione di enti locali regionali. L’idea originaria era quella di determinare l’indicatore della ‘Pressione tributaria’ per ognuno dei 215 Municipi insediati nel territorio regionale, rapportando le entrate proprie municipali alla popolazione residente al 31 dicembre dell’anno così da avere il dato pro capite.
Per dare un’idea, le entrate proprie di competenza comunale si trovano nel bilancio e sono composte in larga parte da Imu, Tari e addizionale comunale all’Irpef, accanto ad altre entrate minori. Solo a titolo di esempio, nel caso del Comune di Udine corrispondono rispettivamente al 65%, 28% e 7% su un totale di circa 45 milioni di euro.