“Apprezziamo l’impegno delle Regioni nell’attuazione del Reddito di Cittadinanza, pur non condividendo quanto dichiarato dall’Assessore Rosolen in merito all’efficacia di questa misura che, ricordiamo, non punta al mero assistenzialismo ed è già inscrivibile nell’ambito delle Politiche attive del Lavoro. Non lo sarebbe, se non contemplasse un piano di formazione e di reinserimento occupazionale del percettore che, anche nella nostra regione, viene convocato dai CPI, svolge un colloquio, stipula un patto per il lavoro e, in un numero crescente di casi, arriva a firmare un contratto”. A dichiararlo, i portavoce a Montecitorio del MoVimento 5 Stelle Luca Sut e Sabrina De Carlo, intervenuti in risposta a quanto dichiarato dall’Assessore regionale al Lavoro e alla Formazione, Alessia Rosolen.
“Se a questo aggiungiamo la previsione dei Progetti utili per la collettività e la severità della norma nell’affrontare i casi di mancato rispetto degli obblighi previsti – proseguono i deputati pentastellati – emerge chiaramente una misura che promuove il ruolo attivo del percettore e disincentiva chi volesse solo sbarcare il lunario. Sottolineiamo inoltre come la Fase 2 sia iniziata solo da pochi mesi – incalzano Sut e De Carlo – nei quali la macchina del RdC ha lavorato e trovato lavoro. A breve, i navigator raccoglieranno le offerte delle imprese, per una banca dati che incroci domande e offerta”.
“E’ una misura perfettibile – aggiungono – ma c’è da dire che per farla abbiamo anche bruciato i tempi. Un anno fa il RdC non si poteva ancora richiedere mentre, oggi, circa 40 mila italiani hanno trovato un lavoro, altri sono inseriti in un piano di reinserimento e tutte le forze in campo stanno dando il massimo. Non è il compito più semplice né rapido del mondo – osservano gli eletti alla Camera per il M5S – ma un progetto così coraggioso non avrebbe certo potuto esserlo e la sua valutazione non va affidata al breve periodo. Nel corso dell’anno, il sistema arriverà a regime e l’efficacia del RdC aumenterà. Intanto, abbiamo posto un punto di partenza e prodotto un impatto sulle disuguaglianze sociali e sulla povertà. Del resto – si avviano a concludere – chi oggi esprime scetticismo avrebbe potuto mettere in campo il suo paradigma di contrasto alla disoccupazione e ci chiediamo perché, a suo tempo, non l’abbia fatto”.
Quanto alle osservazioni dell’Assessore circa la promozione di Politiche attive del Lavoro, i portavoce regionali M5S eletti in FVG rispondono: “Ci sembra paradossale che l’assessore Rosolen lamenti il fallimento dei CPI che dovrebbe gestire lei e che ci parli della necessità di una formazione professionale strategica, in grado di intercettare l’esatta domanda delle imprese. Quella che, tempo fa, definiva una nuova stagione formativa e che vorremmo venisse attuata, non prima della creazione di un canale di dialogo con le realtà produttive. Saremmo ben contenti se ciò avvenisse e fosse integrato nel Programma del Reddito di Cittadinanza. La nostra misura è partita, a quanto pare manca il potenziamento dell’esperienza formativa in Fvg. Se non c’è, di chi è la colpa?”.