I Ministri degli interni degli Stati membri dell’Ue hanno dato il via libera all’ingresso della Croazia nell’area Schengen e nell’Eurozona: dall’1 gennaio 2023, Zagabria, quindi, adotterà l’euro e farà parte dell’area di libera circolazione all’interno dell’Unione Europea.
Semaforo ancora rosso, invece, per l’adesione di Bulgaria e Romania dopo il veto posto dall’Austria.
“Congratulazioni alla Croazia. A Bulgaria e Romania invece dico: meritate di entrare, avete un forte sostegno da quasi tutti gli Stati membri e dalla Commissione. Esprimo disappunto e tristezza, perché quando non siamo uniti siamo più deboli. Ma sono convinta che raggiungeremo il vostro ingresso in questa legislatura e sarà la mia priorità far sì che accada”, ha detto Ylva Johansson, Commissario europeo per gli Affari interni.
Il riconoscimento del 27esimo stato dell’area Schengen avrà una prima immediata conseguenza: verranno meno i controlli al confine con la Slovenia che, specie nel periodo estivo, causavano lunghe code tra i due Stati.
Soddisfatto per il risultato il primo ministro Andrej Plenković: “Negli ultimi sei anni abbiamo lavorato con dedizione a tutte le riforme, abbiamo soddisfatto 281 criteri e in questo modo offriamo ai cittadini croati, all’economia e agli imprenditori tutte le libertà di cui godono i membri di Schengen”. Il premier croato, in conferenza stampa, ha ricordato che l’80% del commercio della Croazia è con i membri dell’area Schengen e il 75% dei turisti viene in Croazia dai Paesi Schengen, il che per loro significa un arrivo più semplice e veloce.
“Non mi risulta che nello stesso giorno nessun altro Paese abbia aderito a Schengen e all’area dell’euro. Rimarrà un risultato”, ha detto ancora Plenković.
Il Csir – Consiglio Sindacale Interregionale Italo-Croato Alto Adriatico (l’associazione che riunisce i livelli regionali di Cgil, Cisl e Uil del Friuli Venezia Giulia e del Veneto e gli uffici della Confederazione sindacale Sssh delle contee Istriana e Litoraneo-Montana, finalizzata alla cooperazione sindacale e alla tutela dei lavoratori frontalieri che si muovono tra Italia e Croazia) esprime la propria piena soddisfazione per l’ammissione della Repubblica di Croazia nello Spazio Schengen.
“Si tratta di una decisione che era nell’aria, ma la cui formalizzazione rappresenta una svolta storica per la Croazia e gli altri Paesi che affacciano sull’Alto Mar Adriatico, i cui popoli, per la prima volta dalla fine della Prima Guerra Mondiale, avranno la possibilità di muoversi liberamente in un’area geografica da sempre percepita come unica e indistinta, senza dover sottostare a controlli di frontiera sulla propria identità”, commentano dall’organizzazione.
“Questa decisione, già invocata nel 2019, rappresenta un segnale decisivo per i lavoratori frontalieri che si muovono nell’area confinaria a cavallo di Italia, Slovenia e Croazia, che potranno finalmente raggiungere i propri luoghi di lavoro in tempi quanto più celeri possibile, senza dover sottostare ad attese (in particolar modo durante il periodo estivo) che possono rivelarsi lunghe e pesanti. E’ un segnale atteso da anni, che va nella direzione di comporre finalmente in modo adeguato quel quadro giuridico non ancora sufficientemente regolamentato e per questo motivo discriminatorio, che troppo spesso non incoraggia l’emersione dal sommerso dei rapporti di lavoro dei frontalieri”.
“Dopo il completo superamento in tutti i Paesi comunitari dei limiti alla libera circolazione a scopo di lavoro, imposti per troppi anni ai cittadini croati, avvenuto nel 2020, e l’adozione dell’euro dall’1 gennaio 2023 – commenta il presidente Csir Michele Berti -, il contestuale ingresso nello Spazio Schengen completa il processo di integrazione della Croazia nell’Unione europea. I cittadini croati avranno dunque finalmente la possibilità di percepire in modo tangibile il valore di far parte del comune progetto europeo”.
Il 2023 sarà dunque un anno storico per la Croazia e il Csir si sta organizzando per celebrare adeguatamente tale traguardo, con un’iniziativa pubblica che avrà luogo nell’imminenza dell’inizio dell’anno nuovo. “Il Csir, tuttavia – ha concluso Berti -, continuerà a vigilare e a richiedere al Governo croato l’assunzione di tutte quelle misure necessarie perché il preoccupante calo demografico in atto da anni in Croazia possa invertirsi quanto prima e, soprattutto, perché l’introduzione dell’euro non si trasformi in un’occasione per innescare in tale paese una preoccupante spirale speculativa, tale da far perdere potere d’acquisto ai lavoratori e alle loro famiglie”.
Anche la Cgil Fvg saluta positivamente l’ok del Consiglio Ue all’ingresso della Croazia nell’area Schengen. “Questa decisione, che a partire dall’1 gennaio 2023 estenderà dalla Slovenia alla Croazia il confine dell’area di libera circolazione all’interno dell’Unione Europea, non solo consentirà una maggiore libertà di spostamento dei lavoratori transfrontalieri, ma agevolerà anche una ricomposizione della minoranza italiana in Slovenia e in Croazia, che ritroverà così vicinanza e omogeneità territoriale”.