Da lunedì 1 marzo la mappa a colori dell’Italia sarà un po’ più arancione, ma c’è anche un’importante novità. Dalla prossima settimana, infatti, lo Stivale avrà la sua prima regione in zona bianca. Il ruolo di apripista spetta alla Sardegna che, progressivamente, vedrà una graduale lista di riaperture, che saranno definite – con ordinanza del Presidente Christian Solinas – d’intesa tra Regione, ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità.
Sull’Isola, in controtendenza rispetto al resto del Paese, potrebbero, quindi, a breve riaprire non solo cinema e teatri, ma anche le palestre e si potrebbe andare fuori anche a cena. La fine delle restrizioni dovrà necessariamente essere cauta perchè, nonostante il basso numero di casi, anche in Sardegna si registrano tre importanti focolai Covid che hanno costretto altrettanti comuni – La Maddalena, Bono e San Teodoro, tutti in provincia di Sassari – alla zona rossa.
Tra i cambi di colore c’è un’altra ‘promozione’, quella della Liguria, che torna in giallo, pur con misure più restrittive per la zona di Sanremo in vista del Festival.
Detto delle due colorazioni migliorative, per altre cinque regioni la tonalità prevede, invece, maggiori restrizioni. Da lunedì, infatti, Lombardia, Marche e Piemontepassano in area arancione, mentre saranno rosse Basilicata e Molise, in questo caso su richiesta del Presidente Donato Toma, a fronte del rapido aumento dei casi e della forte pressione sulle strutture sanitarie.
Complessivamente, quindi, la ripartizione delle Regioni e Province Autonome nelle diverse aree di rischio a partire dal 1 marzo è la seguente:
area gialla: Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta, Veneto;
area arancione: Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Umbria;
area rossa: Basilicata e Molise;
area bianca: Sardegna.