“Nella drammatica emergenza che stiamo attraversando, la nostra Regione ha fatto in modo eccellente la propria parte: si è fatta sentire quando un decreto sbagliato aveva attuato limitazioni solo al vicino Veneto, ha avuto il coraggio di decidere sulle chiusure domenicali, ha affrontato con serietà le condizioni straordinarie che sono ricadute sui i servizi sanitari. Aver iniziato anche la distribuzione nel territorio delle mascherine rappresenta uno sforzo ulteriore di grande valore perché è un di più di impegno per rispondere a una domanda pressante della nostra popolazione”, commenta il sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint.
“Vorrei essere franca: alcune perplessità che hanno espresso alcuni amministratori locali sulla vicenda mascherine non sono affatto condivisibili e sono del tutto ingenerose, perché la fornitura dei presidi in questa contingenza è compito preciso del governo e delle autorità statali. La Regione si è voluta impegnare direttamente per una distribuzione diffusa alla popolazione. Come sindaco voglio esprimere un grazie per questa ulteriore dimostrazione di serietà”.
“Quanto poi alle modalità di distribuzione essendo un’assegnazione che inevitabilmente avviene per fasi man mano che l’ente acquisisce le relative dotazioni, a chi se non ai sindaci può spettare questo compito? Non solo perché svolgono funzioni di autorità sanitaria locale, ma anche perché sono il punto di riferimento più vicino alla propria comunità per valutare e conoscere la propria realtà e i relativi bisogni. I primi cittadini non possono sottrarsi alla responsabilità di decidere che ad essi compete, sarebbe come disertare durante una guerra”, continua Cisint.
“Nel caso di Monfalcone in questa prima fase potremo distribuire 3 mila e 500 mascherine, avendo integrato di un paio di centinaia la fornitura regionale con le altre donazioni ricevute e in questo modo potremo assegnare 2 mascherine per ogni famiglia con un componente di almeno 65 anni. Abbiamo stabilito che la priorità vada alle entità più esposte e più vulnerabili alle conseguenze del contagio. Ci avvalleremo di una società di distribuzione che può garantire l’immediata consegna. A seguire nelle successive distribuzioni copriremo le altre fasce d’età a scalare da quella più alta. In questo momento complicare le cose semplici alimentando polemiche mentre è necessario mettere in campo tutta la capacità di azione, sarebbe un atto irresponsabile”.