La collaborazione avviata tra Governo nazionale e Regione Friuli Venezia Giulia in relazione alle attività di contrasto all’immigrazione clandestina ha prodotto già buoni risultati, ma alla luce di una prevista ripresa di flussi dalla rotta balcanica, le misure saranno rafforzate per controllare e bloccare gli ingressi irregolari sui confini italo-sloveni dell’estremo Nordest.
Lo hanno ribadito oggi il sottosegretario agli Interni, Nicola Molteni, e l’assessore regionale alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti, al termine di un attento sopralluogo, effettuato insieme al commissario di Governo Valerio Valenti e al questore Giuseppe Petronzi, ai valichi sensibili nell’area triestina. A essere monitorati sono stati in particolare Dolina e Draga Sant’Elia, individuati come punti primari di accesso pedonale, e il confine principale di Pese da dove, è stato detto, proviene la maggior parte del traffico veicolare di esseri umani, trasportati dai passeur all’interno di furgoni e scaricati sul Carso o, in alcuni casi, perfino nel centro città.
“La visita a Trieste – ha commentato Molteni – è stata molto importante per verificare direttamente i luoghi di passaggio dell’immigrazione proveniente da Slovenia, Croazia e Bosnia: aree che – ha sottolineato – vanno protette e difese adeguatamente attraverso il potenziamento del personale effettivo e la forte sinergia con la Regione guidata dal governatore Fedriga.”
“Dall’attuale Governo, e in particolare dal ministro Salvini, abbiamo ottenuto – evidenzia Roberti – risposte immediate e concrete dal primo giorno, grazie alle quali abbiamo potuto ridurre sensibilmente gli ingressi e la presenza di clandestini che, allo stato attuale, sono poco più di 4mila rispetto ai 5mila di un anno fa.”
“Da Molteni – ha aggiunto Roberti – abbiamo ricevuto la conferma che l’attenzione a questi confini è massima: se le azioni nel Mediterraneo sono ben evidenti, su questo fronte vanno invece ancora concentrati notevoli sforzi.”
“Al momento – ha infine affermato Molteni – ci siamo trovati di fronte a un’Europa poco propensa alla solidarietà sul tema migranti. Siamo così stati costretti a predisporre un decreto per ridisciplinare, in particolare, il diritto d’asilo che era fuori controllo, ma ora guardiamo con estrema fiducia al futuro riassetto dell’Unione europea al fine di riallineare progettuallità e operatività.”